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Ricominciamo col piede giusto. Post vacanza, corriamo ai ripari…si cambia musica!

  • Immagine del redattore: Terry
    Terry
  • 28 set 2021
  • Tempo di lettura: 6 min


Ormai vacanze finite ma soprattutto siamo già entrate in mood lavoro e cambio di stagione.


È il mood settembrino votato al cambiamento e ai buoni propositi: palestra, mangiare sano, cambiare look.

Proprio in questo momento ci guardiamo più criticamente allo specchio e decidiamo di correre ai ripari. Un po’ come prepararsi alla prova costume così ci prepariamo ad affrontare un’altra stagione di lavoro o di vita cittadina. Noi donne puntiamo subito ai capelli, a modificare il guardaroba e mantenere lo stato rilassato.



Cambiare taglio o colore dei capelli è tipicamente l’atteggiamento femminile conseguente al desiderio di voltare pagina, vuoi per essere alla moda o vuoi perché ci vediamo cambiate.

L’autunno nella cultura occidentale significa momento di ripartenza e rinascita.

Sono 3 gli accorgimenti immediati prima di tuffarsi nello shopping autunnale, accorgimenti di transizione.


NUMERO 1: CAPELLI.

Spesso appena rientrare si prenota il parrucchiere anche per via della combinazione sole-sale che incide sulla resa dei capelli. Quest’anno più che la tendenza a un taglio c’è un incoraggiamento a ritrovare la naturalezza delle nostre chiome; non vuol dire trasandare ma decise , curate , che esprimono la voglia di lasciare andare i capelli : sciolti, liberi, con onde naturali o ricci scomposti. I macro trend sui tagli sono 3



@ La frangia che diventa maxi rievocando quella di Jane Birkin. Folta , liscia e ordinata, la frangia non passa mai di moda ed è tornata in scena anche sul Red Carpet del festival di Cannes.

Questa frangia, rinominata 'a tendina' perché si apre al centro, è a bassissima manutenzione per la lunghezza che sfiora gli occhi. Occorre avere capelli folti per avere una frangia piena ma pizzicata qua e la per dare un senso di nonchalance.

Non è per tutte!



@ Il ritorno del ‘mullet 'che io personalmente ho sempre odiato!

Il significato letterale inglese è ‘cefalo’, in italiano noto come capelli a triglia riferendosi alle pinne dei pesci. Capelli corti ai lati, centrali folti e la lunghezza sulla nuca lunga; molto anni 80 e per personalità stravaganti.

Alcune celebrities come Jessica Alba e Rihanna hanno osato.


Questo termine è stato inserito anche nell'Oxford English Dictionary.


In realtà era proprio uno stile di vita molto popolare in Germania tanto che noi lo chiamavamo 'taglio alla tedesca': ancora oggi molti tedeschi, uomini e donne,

abitualmente sfoggiano questo haircut.




@ Lo Shug o Shuggy si è visto rivisitato: un taglio scalato e irregolare che lascia le punte molto sfilate con un effetto arruffato come il significato del suo nome.


Un look sfoggiato da donne ma anche uomini del calibro di David Bowie e Mick Jagger o Fara Fawcett nella celebre serie dei Charlie's Angel. In quel periodo il taglio era molto vaporoso e più selvaggio e non andava oltre le spalle. Fu riscoperto negli anni '90 da personaggi come Jennifer Aniston ed oggi è diventato attuale con varianti ancora più estreme come si vede in artiste come Billie Eilish, Miley Cyrus o Taylor Swift.


Si può ottenere con capelli medi o lunghi : diciamo stile rock alla Mick Jagger. Modernamente riadattato anche da icone non più giovani come Jane Fonda.

L’ho avuto anche io e lo trovavo molto sbarazzino e facile!



Io a 36 anni!!!! NUMERO 2: COME VESTIRCI

L’abbigliamento: in primissima un cambio guardaroba veloce da indossare utilizzando il metodo di Courtney Carver. Il progetto si chiama Project 333 ed è una sfida che ha come obiettivo vestirsi comprando meno e meglio.

Consiste in 33 capi da cambiare ogni tre mesi. Ci si veste con meno, si acquista meno ma più mirato, si risparmia tempo ed energie.

Basta scegliere 33 indumenti che amiamo di più e mettere da parte tutto il resto. Si combinano mentalmente e non c’è più lo stress del cosa mi metto la mattina!


Dobbiamo passare in rassegna tutto il nostro guardaroba, tenere in una scatola quello che si potrà ancora usare e regalare, vendere o donare quello che sappiamo non indosseremo più.




"La maggior parte delle persone accumula cose solo per affezione. Siamo sempre impegnati a mantenere, conservare e trovar posto a cose che non utilizziamo. Non è avidità. E cercare di colmare un vuoto così grande che non potrà mai essere riempito. Hai due scelte: andare in terapia o iniziare a sgombrare"


Queste le parole della Carver che centrano il significato dello shopping compulsivo!







Le regole sono anche queste: si escludono biancheria, gioielli e capi da fitness.

Nel frattempo si notano gli indumenti non più in buona condizione che dovremo sostituire. Se nei tre mesi non si indossa qualcuno di questi dobbiamo rassegnarci a darli via.

Per ora posso dirvi che ho appena cominciato a sistemare il mio armadio e, chissà perché 😉, ho iniziato dalle scarpe non avendo ancora voglia di ribaltare i vestiti.


Quindi ho individuato per me due capi pass-partout che risolvono, sono di tendenza e mi permettono di procrastinare questo lavoro faticoso!

Per primo il Kimono: per me è un amour fou!


Io lo adoro e ne ho più di uno.




Nella mia testa è una passione: sia corto che lungo perché è regale, raffinato esotico, trendy e lo sarà ancora di più l'anno prossimo.


Il significato letterale del termine alle origini fu 'cosa da indossare' e divenne significativo come oggi solo nel 14° secolo assumendo la forma T.


La cosa curiosa che ho scoperto esistono le taglie diverse in quelli da uomo mentre nella donna sono sempre taglia unica!


Tutti gli stilisti sono stati attratti da questo capo fascinoso proponendolo ognuno a modo suo.

Il Kimono è sempre molto colorato quindi si abbina ai monocolore, si abbina a tanti stili, sostituisce giacca o camicia aperta e, molto importante, nasconde i difetti.


In armadio abbiamo in abbondanza pantaloni, gonne e camicie monocolore su cui possiamo indossarlo: sta bene coi jeans e una t-shirt, su pantaloni larghi. Sostituisce la giacca se lo si indossa con un tubino o uno slip-dress ma può diventare un abito se lo si chiude con un cintura: magari una a fascia come quelle degli originali giapponesi chiamata obi.




La seconda scelta furba è la giacca fluida doppio petto: sta bene a tutti, non segna fianchi o vita, bella se colorata e adatta al cambio di clima.


Possiamo anche riutilizzare il blazer nero che fa capolino sempre tra le nostre scelte.


Secondo me ci sono delle cose da evitare per non creare disastri di stile.

Si all'abbinamento con uno short, un tubino, all'effetto cascata per caso della giacca over tenuta aperta; bene anche metterla con la cintura con stivali al ginocchio, bella in tartan ma attenzione alle lunghezze che siano ben proporzionate altrimenti tagliano la figura.




Assolutamente poco raffinato indossarla come un vestito, non deve essere troppo lunga o larga perché si ottiene l'effetto 'giacca di qualcun altro'!


Non indossarla su una camicia e basta: a quel punto mettetevi anche un paio di pantaloni!

Ecco questi due capi possono essere inseriti nel metodo 333 poiché rendono trendy outfit che già possediamo. NUMERO 3: REMISE EN FORME

...prima di tutto mantenendo lo stato zen delle vacanze.

Non penso certo alla campana tibetana ma a circondarsi di suoni e profumi è un toccasana.

I suoni che oggi si ascoltano in 8D fanno vibrare le corde di corpo e menti. Il suono calma e rinnova energia e la musica ci inonda, ci rende partecipe con suoni che diventano messaggi cerebrali.

Nelle SPA ci sono lettini immersivi che mandano vibrazioni benefiche; esistono, grazie alla tecnologia 8D delle musiche energizzanti, tonificanti rilassanti o che favoriscono la concentrazione.

Uno studio del CNR di Bologna dice che alcune vibrazioni musicali possono anche influenzare le cellule staminali nella rigenerazione dei tessuti.

Un trattamento di bellezza indolore e piacevole.

La musica in 8D da una sensazione circolare cioè di sentire che quel suono ci giri intorno in continuazione generando l' effetto di totale coinvolgimento.

Non è una vera novità perché deriva dalla tecnica ‘olofonica’ sviluppata negli anni settanta da un tecnico musicale argentino. Alcuni effetti sono stati utilizzati dai Pink Floid per l’album Final cut.



Mettiamoci le cuffie perché è il solo modo per esserne avvolti, senza cuffie non vi accorgereste di niente; cerchiamo una playlist all’avanguardia da ascoltare in metropolitana o in un momento di down per recuperare energia.

Una app che ci può aiutare è Mubert, che capta i livelli di cortisolo e le espressioni del viso per trovare una playlist su misura. Si trovano su Spotify come su YouTube.



Cominciamo così a correre ai ripari e cambiare musica a tutto tondo!

FIDATEVI!


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