“Passi nel tempo” Borse e scarpe inverno 2023: Stile, Storia e Tendenze del momento.
- Terry
- 18 ott 2023
- Tempo di lettura: 8 min

Con il rientro dalle vacanze siamo proiettate a curiosare su ciò che sarà tendenza la stagione a venire.
Non c’è dubbio che per prima cosa ci concentriamo su scarpe e borse, non si discute sul fatto che queste due siano le categorie più emozionanti, ma mi chiedo se le tendenze di oggi sono innovative o guardano al passato e quale storia celino alcuni di questi iconici capi in trend.
Saggia fu una frase di Oscar Wilde “a voler essere moderni si rischia di diventare demodé”. Verissimo soprattutto oggi dove si vede il ritorno di borse iconiche, riedizioni di quelle di successo o di calzature che sono state protagoniste della loro storia.
Se ogni scusa è valida per comperare un paio di scarpe o una borsa, il cambio di stagione ci offre un alibi più che valido per concederci un po' di sano shopping.
Sano ma consapevole di poter affrontare certe spese: non tutti si possono permettere il lusso di oggetti costosi ma la voglia di una borsa o un paio di scarpe iconiche ci viene e magari decidiamo di fare una follia e di acquistarne almeno uno che sia poi senza tempo.
Mai come questa volta c’è un ritorno in grande stile delle IT-bag, borse dei brand di lusso che hanno accompagnato le nostre mamme col passare del tempo.

Ma cosa vuol dire IT-bag? Se ne sente parlare, si vede scritto in tutti i giornali di moda ma penso che poche di noi sappiano esattamente il significato di questa definizione.
Nel mondo della moda ha sempre avuto il significato di modello di borsa di successo ma cosa fa di una borsa una it-bag icona? Sicuramente il fatto di affascinare certi tipi di donne che ne diventano le protagoniste influenzando il gusto delle donne nel tempo.
Nello specifico it-bag deriva dall’inglese ‘bag’, borsa, con l’aggiunta del prefisso 'it' che designa cose che sono molto alla moda e suscitano desiderio di imitazione e quindi di possesso.
Tutte siamo in grado di riconoscerle ma non tutti sanno che esistono da tempo, alcune anche cinquant'anni, sono oggetti creati per durare una vita intera e non passeranno mai di moda.
Le borse diventano addirittura oggetti da collezione, da custodire, investimento, da conservare per tutta la vita.
Sono quasi sempre collegate ad una celebrità in un momento ben circoscritto, hanno un nome che non si dimentica proprio perché ci riportano ad un preciso periodo storico.
Quali sono quelle per cui si può destinare un budget, che mi sento di consigliare come investimento senza tempo e che questa stagione avranno un ritorno di stile?.

JACKY di Gucci è una delle più amate e imitate soprattutto nella sua inconfondibile forma a mezzaluna detta anche hobo.
La chiusura a moschettone divenne un must fin dalla nascita nel 1961.Ha accompagnato tra glia nni ’60 e ’70 numerose donne del jet set internazionali (oggi si direbbe VIP o Influencer). Tra queste c’è Jaqueline Kennedy da cui prende il nome.
Quasi tutte le borse iconiche hanno subito delle varianti nel tempo aggiungendo dettagli più moderni, come la Jacky a cui è stata aggiunta una tracolla lunga per comodità.
Io ricordo di averla avuta in prima liceo, anni ’70, e portata così tanto che si è distrutta e oggi è difficile restituire nuova vita a cose così ‘antiche’ e mal ridotte.
GALLERIA di Prada: è nata nel 2007 quindi relativamente recente ma è comunque un segno distintivo del brand.
Ha un design pulito, minimale come lo è la concezione di Miuccia Prada e prende il nome proprio dalla Galleria di Milano dove era ubicata la prima boutique del nonno Mario Prada.
Il marchio, infatti, fu fondato nel 1913 ed era l’unica maison autorizzata ad usare il Logo dei Savoia, il classico nodo che compariva nelle shopping-bag fino a qualche tempo fa.
La borsa è composta di 83 pezzi, semiartigianale e rifinita con lavorazione a mano.
Per questa stagione è uscita una versione di misura media con disegno geometrico realizzata con diversi colori.
Miuccia Prada dopo la sua collezione di zaini e borse nel 1985 tentò la sua prima collezione di pret-a-porter riuscendo ad affermarsi solo dieci anni dopo.
Ricordo ancora la prima boutique in Via della Spigaa che vendeva le famose borse di nylon con la catena oggetto del desiderio di tutte le donne.
Miuccia Prada è una donna dalle idee chiare, attenta a tutto quello che è arte, un magnate che commentava così la sua idea di fare moda “Non voglio più creare abiti sciccosi, ma l’opposto. Faccio vestiti brutti con stoffe brutte (ad esempio utilizzando le fantasie delle tovaglie di plastica degli anni ’50) bad taste, appunto.
SADDLE di Dior: anche questa recente poiché nata intorno agli anni duemila sotto la direzione creativa di Jhon Galliano.
Si chiama Saddle (sella in inglese) proprio per la sua forma che riprende la sella dei finimenti dei cavalli. La Saddle è tornata ad essere un modello di punta e ora è declinata in vari colori.
Non tutti conoscono Cristian Dior come persona ma vale la pena ricordarlo. Era un uomo tenero delicato, un sognatore. Si inchinava e si faceva da parte di fronte all’ultima sua lavorante per farla salire prima in ascensore. Amava i suoi collaboratori tanto che impiegava mesi per cercare il regalo di Natale adatto ad ognuno.
Non fu molto fortunato in amore fino a che nel 1957 trovò un bel ragazzo di origine nordafricane che lo ricambiò del suo affetto.
Dior era molto goloso, non amava stare solo e non gradiva i rumori, aveva problemi di cuore (due infarti) un uomo di campagna che piano piano ingrassò al punto di decidere di andare a Montecatini a fare una cura dimagrante per mostrarsi in forma al suo amato.
A settembre del 1957 la sua veggente predisse cose brutte per quel viaggio. Per la prima volta Dior non l’ascoltò e partì ma dopo dieci giorni del suo soggiorno italiano, una sera si sentì male e morì, come predetto, a soli 52 anni per un attacco di cuore.

SPEEDY di Louis Vuitton: chi non la conosce? Nella sua prima uscita, addirittura nel 1930, era stata pensata come un borsone da weekend. La Speedy è la borsa tra le più riconoscibili, viene realizzata in lino plastificato che un tempo era molto più resistente di quello di oggi.
Io ne possiedo due che hanno la bellezza di cinquant’anni e le uso tuttora.
Dopo tre decenni, fu rivisitata per Audrey Hepburn in versione media e piccola. Inizialmente era solo in tela monogram poi in damier, in pelle o in velluto.
BAGUETTE di Fendi. Silvia Venturini Fendi ama raccontare un aneddoto legato alla nascita della borsa nel 1997. “Mi avevano chiesto una borsa pratica, magari tecnica, ed io ho creato la Baguette. Per fortuna sono un tipo disobbediente!”
Beh aveva ragione, la borsa piccola ma capiente è diventata un oggetto cool anche per celebrities del calibro di Caroline di Monaco, Madonna, Sofia Loren e Sarah Jessica Parker che l’ha indossata in varie riprese.
Fu progettata per essere sottile e compatta, adattarsi perfettamente al corpo ed essere portata sottobraccio nella stessa maniera in cui i francesi portano il pane, da qui il nome.
Aggiornata in tessuti, motivi e abbellimenti come la tracolla lunga aggiunta recentemente, esiste ora in più di mille varianti e l’abbiamo vista sulle passerelle anche per questo inverno.

CHANEL 2.55 Fu chiamata così dopo il lancio nel febbraio 1955 e al tempo era un’innovazione, una delle invenzioni geniali della stilista. Coco prese spunto dalle tracolle dei binocoli militari per aggiungere una catena intrecciata scorrevole alle scomode pochette o borse a mano di quei tempi.
Immaginate di avere solo questa opzione con la vita che si conduce oggi!
L’idea delle impunture matelassé arrivò dal mondo equestre mentre la famosa fodera bordeaux, dalle divise dell’orfanotrofio di Aubazine dove visse da piccola.
La chiusura a tornello chiamata ‘mademoiselle, progettata dalla stilista stessa, era un particolare distintivo che fu poi cambiato da Karl Lagerfield con una doppia C in una celebre riedizione, la 11.12.
Le frasi di Chanel sono infinite, citate dappertutto ma della moda diceva “La moda non è solo qualcosa che sta nei vestiti, ha qualcosa a che fare con le idee, con il modo in cui viviamo, con ciò che accade” ed aveva ragione: le mode nascono sempre in un preciso contesto storico.
Ho lasciato per ultima la Chanel e non ho citato per scelta le borse Hermes: sono le IT-bag delle IT-bag ma sono così costose che diventano un investimento al di fuori di chi ha un budget alto ma non spropositato.
Queste invece sono le mie tips per acquistare modelli simili nei marchi meno conosciuti e quindi con un valore decisamente più basso: una fra tutte la hobo-bag fatta a mezzaluna con manico corto da sottobraccio
A proposito lo sapete perché si chiama così? Hobo vuol dire vagabondo in inglese e queste borse ricordano il fagotto a mezzaluna appeso al bastone dei vagabondi delle favole!
La pochettona mordida, il bauletto in varie forme anche a tombolo, la borsa grande tipo shopping bag sono altri must. Il secchiello è sempre al top sulle passerelle e poi borse multitasche divertenti e pratiche.

Parliamo di scarpe? Le scarpe, ci piacciono tanto, ne cambieremmo una al giorno, perlomeno io di sicuro.
Per questa stagione ci sono dei ritorni di fiamma che ci fanno piacere anche perché alcuni modelli giacciono nei nostri armadi e occorre solo rimetterli in pista.
Una grossa novità è, finalmente, cercare di abbandonare tutte le sneakers per fare spazio a scarpe più femminili.

Il ritorno alla grande della decolleté nera mai del tutto cancellata ma un po' snobbata ultimamente: ci è sempre piaciuta, aiuta il portamento e ci fa sentire donne.
Se vuoi aggiungere un pizzico di charme usale con calzettoni tipo parigine così da dare l'effetto di uno stivale.

Ballerine: vivono una nuova vita nel panorama dell' autunno-inverno 2023/24.
Senza dubbio potete riprendere le classiche e indossarle con disinvoltura.
Le nuove tendenze le vogliono proprio come le scarpe da ballo complete di piegoline e nastri. Se non osate così tanto, sceglietele a punta affilata, acquistano proporzione ed eleganza.

Si sono visti ancora tanti stivali declinati in varie versioni, da quelli sopra il ginocchio o fino alla coscia portati morbidi, agli ormai insediati cowboys.
Scegliete kitten heels o tacchi bassi per i texani, vi sentirete a vostro agio.
Frugate nell’armadio e troverete stivali ‘over-the-knee’ che avevate conservato e almeno un paio lo troverete da poter ancora indossare.
Io, che sono una shoe addicted, ne ho almeno tre paia e uno sicuramente avrà nuova vita.

Lo stile maschile è un classico, mocassini o allacciate bisognerà averli da subito.
La scerpa maschile non è mai davvero tramontata per un certo tipo di donna e, con la moda della cravatta per lei, era inevitabile il suo ritorno.
Lasciatevi guidare dal vostro gusto e portatele anche con il calzettone al ginocchio per aggiornare lo stile.

Pensiamo a un modello eterno e ci viene in mente la Mary Jane, le scarpe col cinturino che portavamo da bambini, le baby. Si portano con gonne o pantaloni larghi.
Io le metterei anche con calzettoni al ginocchio, come alle elementari e come porterei i modelli naschili.
Il modello semplicissimo è diventato appannaggio della donna libera e maliziosa: ogni sfilata le ha presentate, sono assolutamente le più desiderate della stagione. Potete averle con tacco largo o kitten, con più di un cinturino ma sempre con quell’aria bon-ton.
Mi chiedo però come mai è stato dato un nome di donna ad un modello di scarpe, un nome così particolare.

Nel 1902 fece la comparsa nelle edicole di tutto il mondo il fumetto di Buster Brown, in Italia suil Corriere dei Piccoli apparve tra il 1908 e 1914 col nome di Mimmo Mammolo.
Buster Brown aveva un aspetto angelico e una sorellina, Mary Jane che proprio nel fumetto indossa queste scarpe che poi saranno conosciute da tutti.
La licenza per pubblicizzare i prodotti con l’immagine dei due ragazzini venne venduta a 200 aziende ma fu la Brown Shoe Company che ebbe il maggior successo. Questo calzaturificio del Missouri intelligentemente ricrea le scarpe della protagonista per bambini e bambine.
Fu un successo mondiale ma solo negli anni ’20 cambiarono pubblico.

Ancora una volta a renderle iconiche fu Coco Chanel che amava indossarle in qualsiasi situazione. Diventarono immancabili negli anni ’20 quando le ragazze le sceglievano per andare a ballare così come nella vita di tutti i giorni. Furono create con il tacco e indossate coi tipici abiti in sbieco e il taglio dei capelli ala garçonne.

Erano le scarpe delle flapper ( ricordate nel post del cappello ve ne ho parlato ), donne libere o liberate dagli schemi.
Amatissime anche negli anni ’60 nella Swinging London e modelli preferiti da Twiggy e Jean Shrimpton e per tale motivo sono di tendenza tuttora. La loro trasversalità è senza pari non solo tra le età ma tra le epoche.

Adesso siete pronte a reiventarvi di nuovo come me?
Io la penso come uno dei grandi stilisti italiani, Giorgio Armani, che dice:
“Lo stile è eleganza e non stravaganza. L’importante non è farsi notare ma ricordare”.
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