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Nonna on the Road!

  • Immagine del redattore: Terry
    Terry
  • 12 ott 2021
  • Tempo di lettura: 4 min


Nonna on the road non è una citazione a caso ma è l’espressione che descrive la mia vita.

Sempre in giro prendendo aerei come se fossero autobus e sempre ‘ in strada’ a correre a destra e a sinistra.


Sempre in giro prendendo aerei come se fossero autobus e sempre ‘ in strada’ a correre a destra e a sinistra.

Non sono ma stata stanziale, mi piace viaggiare e ho cominciato a farlo presto per studiare, poi per lavoro e ora per piacere e per la famiglia.

In ogni modo da nonna sono veramente sempre in giro.

Una figlia che vive a Londra e due nipotini che mancano quando non ci vediamo. Sono una gioia immensa ma impegnativi, molto svegli e poi per vederli devo prendere aerei.


Neanche la pandemia mi ha fermato!


Dallo scorso anno ad oggi sono stata a Londra sette volte il che implica quattordici viaggi aerei. Mettiamoci un paio di vacanze tra un lockdown e un altro e vedrete che ‘on the road’ esprime bene il concetto.

Non sono una persona che ama l’ozio, il relax e il dolce far niente , ho sempre bisogno di far qualcosa. Mi sono inventata anche blogger in erba, lavoro saltuario e volontario che comunque richiede tempo.


Questo agosto mi sono ripromessa di rivedere il layout ma il tempo a disposizione è poco.


Portare e andare a prendere i bambini a scuola o asilo, porta via tempo considerando che poi vogliono andare al parco a giocare; ovviamente tempo permettendo!

Qui non ci sono le stagioni, c’è ne una sola che racchiude le quattro stagioni in una giornata. Ti svegli col sole, poi arriva una pioggerellina di cinque minuti e all’improvviso trenta secondi per uno scroscio d’acqua tipo doccia.





L’ombrello non si usa per due motivi: primo c’è sempre vento e ti bagni comunque, secondo non fai in tempo ad aprirlo che sei già docciata… no way, come dicono qui.


Il mio lavoro consiste nel prendere in braccio il piccolo cercando di coprirlo con la sciarpa e nel frattempo tentare di aprire l’ombrello mentre la bimba se ne va tranquilla mettendosi in testa il cappuccio.

Il problema è trovare un posto dove ripararsi perché praticamente non esistono balconi e non potresti neanche fermarti sotto la tettoia stretta dell’entrata di una casa perché è proprietà privata e potresti avere problemi con i padroni di casa.


Pero ci divertiamo tutti!!



Nessuno va in giro con l’ombrello per cui devi avere sempre una sciarpa o una felpa col cappuccio; ti vesti a cipolla perché se c’è vento fa freddo, se piove ti bagni, se c’è il sole hai caldo.

Tra l’altro non mi viene neanche l’ispirazione per parlare di moda.


Qui la parola moda significa trend, cioè quello che comunemente indossano tutti. I leggings sono indossati sempre da tutte, le scarpe coi tacchi si tengono in borsa per indossarle in ufficio, in strada servono le sneackers ( o trainers, come vuole la lingua inglese).

L’abbigliamento è un’accozzaglia di colori e di modelli ma in compenso le ragazze sono tutte perfettamente truccate con ciglia finte di 5 cm e ti chiedi? Ma non pesano sugli occhi? Boh…

Non parliamo poi del fisico, tutte belle in carne.


Il tutto cambia il venerdì sera e il sabato quando escono agghindate in un modo per me incomprensibile.

Guardate le foto e ditemi se non ho ragione!





Certamente le cose sono diverse nei quartieri chic anche se il modo di vestire, seppur più attuale e ‘pulito’ è un look sportivo.




Londra e una città veramente multietnica e lo vedo anche quando vado a scuola a prendere la mia nipotina; già dai genitori vedi tutte le etnie possibili e anche nella foto di classe ci sono bambini multicolor….



È democratica ma con le comunità chiuse dei vari paesi e con i paletti che queste ti mettono; attenzione a mandare alle mamme le foto fatte ai compleanni perché qualcuno può dirti che violi la privacy.

Anche semafori e regole sulla strada sono diverse e quindi devi viverci per capirle e non rischiare multe o mettere a repentaglio la vita dei bambini!


Regola generale : sulle strisce pedonali guardare sempre da ambo i lati perché le macchine sbucano dappertutto e noi inconsciamente siamo portati a guardare come se si guidasse a destra.

On the road significa anche quello di immergersi in una città che è come girare il mondo.




Sto parlando di una quotidianità di persone normali, non di chi è molto abbiente.

Anche i bambini si abituano a vedere un po’ di tutto e non si meravigliano, cosa diversa nel nostro paese.

Le mamme sono anche meno apprensive, lasciano che i bambini se la sbrighino da soli col risultato che ai miei occhi sono tutti un po’ dei piccoli selvaggi.

Io, per come sono stata educata, non ci riesco e faccio tripla fatica a star loro dietro





Che dire: per il momento questa e la mia routine ma che fatica.


A Milano in un modo, a Londra in un altro e ogni volta mi ci vuole una settimana per riprendere il ritmo dell’una e dell’altra situazione.

Vita da donna, da nonna, da mondana.


Seguitemi e vedrete che sarete proiettate anche voi nel turbinio di una over sixty on the Road!




1 Comment


Milena Colombo
Milena Colombo
Dec 04, 2021

In questi ultimi anni non sono più andata a Londra dove vive mio nipote con la sua famiglia, però concordo perfettamente con te su tutto: il problema ombrello l'avevo risolto con quelli a cupola che avevo scoperto tantissimi anni fa in Belgio mentre quello di attraversare la strada guardando nelle due direzioni non mi viene spontaneo...per non parlare della guida sia con la mia macchina italiana che con quelle inglesi, non sono mai riuscita ad abituarmi! Complimenti per questo brillante post!

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