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Londra...la quarantena in fase due!

  • Immagine del redattore: Terry
    Terry
  • 8 lug 2020
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 19 gen 2022

Lockdown seconda fase e quarantena... cosa è stato?




Vi racconto il mio viaggio a Londra per andare a vedere i miei nipotini.

Cominciamo dall'inizio, ai primi giorni di Giugno quando hanno riaperto le frontiere per gli italiani ma era d'obbligo la quarantena.

Innanzi tutto la prenotazione del volo è stata complicata: volo di andata cambiato due volte e volo di ritorno a inizio Luglio cambiato tre volte. I voli sono stati cancellati per la chiusura dell'aeroporto di Linate e per il numero non sufficiente di viaggiatori.

Credo di essere stata una dei pochi a viaggiare ma dover poi fare la quarantena... occorreva un indirizzo fisso per tutta la durata e per noi non era un problema.

Prima di partire ho dovuto compilare dei moduli inviati automaticamente alla NHS ( sanità) inglese e averli con me stampati per mostrarli all'arrivo.

Siamo arrivati a Heathrow, l'aeroporto più trafficato d'Europa e solitamente affollato di arabi, cinesi e stranieri da ogni dove.

Era vuoto, come si vede dalla foto, ed è stata un'esperienza alienante!

L'enorme parcheggio esterno era chiuso, completamente vuoto e nell'area arrivi eravamo solo io e mio marito ad aspettare mia figlia che sarebbe venuta a prenderci.

Niente Taxi, niente pulmini,nessuna persona eppure erano le otto di sera, un orario di punta per uno scalo del genere.

Una sensazione di solitudine, deserto, guerra. D'altronde chi poteva arrivare in UK a metà giugno dovendo fare per forza la quarantena? Solo pochi che rientravano dall'Italia per lavoro.


Come è stata la quarantena in Inghilterra?

In realtà hanno fatto un controllo all'aeroporto sulla abitazione in cui avremmo dovuto rimanere ma poi i controlli non sono assolutamente frequenti. La multa in caso di uscita non giustificata era di £ 1000 ma non era neanche invogliante uscire di casa.

Si poteva uscire per andare al supermercato, nel parco a fare ginnastica o passeggiare, oppure nei Garden center: vitali per gli inglesi!

Ma c'era poca gente in giro, pochissime macchine, strade semi-deserte che sono spettrali perchè il cielo era sempre grigio e il tempo piovoso.

Io personalmente amo il cielo dopo queste improvvise pioggie perchè subito dopo si vede l'arcobaleno, a 180° e alle volte anche doppio.

La natura è molto presente anche se si vive in città.

Questo meraviglioso arcobaleno è apparso in giardino tra le villette a schiera.


A londra suggerisco sempre a tutti di avere una sciarpa che è la salvezza per il clima. L'Inghilterra è un isola per cui il vento, alle volte anche molto forte, è di prassi; capita di uscire col sole poi all'improvviso si annuvola, arriva il vento freddo e regolare lo scroscio di pioggia tipo doccia.


Con la sciarpa ti difendi dal vento o la giri sulla testa se piove!


In questa fase due tutti i negozi erano chiusi così come le aree gioco dei bambini. Diciamo che abbiamo goduto la vista delle tipiche case inglesi della zona con piacere e tranquillità.

Nella Londra delle zone residenziali, non centrali, ci sono viali costeggiati da case tipiche di tipo vittoriano o che ne imitano le sembianze. Ognuno personalizza l'entrata, le classiche finestre a semicerchio con le persiane o i vetri e le auto sono parcheggiate all'esterno.

L'interno è per tutti uguale: piccola entrata dove è d'obbligo togliersi le scarpe, locali piccoli ma con camini: salotto, living room e cucina. La scala per salire e le camere al primo piano sono sempre con la moquette.

La cosa più noiosa è proprio vedere una parata di scarpe all'entrata e dover camminare poi a piedi nudi salvo poi rimettersi delle ciabatte per andare in giardino... ogni luogo un'abitudine!

I giardini sono sempre ben curati, l'erba nei parchi pubblici viene tagliata tutti giorni anche con la pandemia, spesso ci sono angoli bellissimi creati per caso.

A casa mia abbiamo creato un piccolo stagno, con pesci colorati, due rane che non si vedono mai e piante acquatiche. Lo stagno coperto da una rete ma il mio cellulare è finito ugualmente lanciato nel 'pond'... pond è la parola preferita di mio nipotino che lancia dentro tutto, dai fiori ai pupazzi!!

'Jumping jumping' invece è la preferita da mia nipotina che salta come un grillo appena può!

Devo dire che sono riuscita a perdere due dei chili in più presi in quarantena a Milano!

Le scale, i lavori in giardino o la passeggiata al parco erano le uniche cose che potevamo fare. Sì certo, andare al supermercato ma non ci siamo fidati molto di entrare in un luogo con aria condizionata, molti senza mascherina e distanze solo alle casse.

La quarantena è stata vita da casalinga.

Il mio cellulare non era riparabile per cui sono andata a Westfield, uno dei centri commerciali di lusso più grandi d'Europa e dove i negozi di telefonia erano aperti; una tristezza vedere tutti i negozi chiusi, le corsie deserte, le code per entrare in negozio. Qui molto organizzato con gel, guanti e all'occorrenza fornivano anche la mascherina.

Westfield a White City in zona Notting Hill (ce ne sono due a Londra) è sempre stato un gran 'casino': folle di tutte le etnie, bambini schiamazzanti, ristoranti e pub pieni di gente... insomma Londra!


Questa abitudine è molto inglese, un modo easy di vivere la vita.

La spesa l'ho fatta da Tesco ( il cibo costa molto eno che in Italia) allungandomi fino al quartiere di Ealing Broadway dove è situato un piccolo centro commerciale con la struttura di un villaggio all'aperto: in entrata c'è una banca dove h visto code molto lunghe,all'interno c'è una piccola piazza con tutti gli stores, e poi una galleria esterna che costeggia il centro. Tutto vuoto e desolante a parte la coda in banca. Questo centro è il cuore del quartiere ed è sempre affollato con persone ai tavolini del bar per fare colazione ( praticamente un nostro pranzo) , prendersi un tea. Ci sono sempre anche molti ragazzi col pc che studiano restando tranquillamente al tavolo senza avere nessuno che li obbliga a spostarsi.

Questa abitudine è molto inglese, un modo easy di vivere la vita i generale.

Nonostante il lockdown comunque gli inglesi non si smentiscono!

Escono di casa in ciabatte, coi jeans squartati, con le infradito o t-shirt a canotta anche se la temperatura è freddina e ventosa.

A Londra quando scatta il 21 Giugno ed è Estate per la natura è estate per tutti!
Dimenticavo... i funerali anche in carrozza e pariglia.

Ovviamente, essendo ancora in fase due, è ammesso solo un congiunto e niente corteo.


Comunque l'aria che si respira non è così oppressiva come da noi anche se le misure 'consigliate' dal governo sono le stesse delle nostre. Certamente non tutti sono in giro con la mascherina ma rispettano le distanze, igienizzano le mani; gli asili privati aperti si sono organizzati con sanificazione delle mani esterna, classi 'bolle' cioè formate dagli stessi bambini e maestre sempre in modo da individuare eventuali problematiche immediatamente.

Attualmente sono tornati tutti a scuola in modo graduale, uno o due giorni alla settimana i modo da poter gestire le classi e non perdere il contatto con i compagni ne perdere la didattica con gli insegnanti. I turni sono anche pomeridiani...


Dopo quattordici giorni passati tra casa e parco finalmente siamo potuti uscire, almeno respirare un pò d'aria in libertà.

La mascherina non è "consigliata" all'aperto per cui abbiamo potuto visitare Holland Park come in una giornata normale della nostra vita pre-pandemia.

Lo consiglio senza incertezze. Giardini curatissimi, fiori e siepi, vialetti dove saltellano gli scoiattoli. All'interno un labirinto di siepi e fioriture colorate, una fontana dove sostava un gabbiano incurante della gente, un portico affrescato con dame del settecento e soprattutto un giardino giapponese. Bellissimo! Laghetti con pesci grandi colorati, Kio, ponti, cascate come un mondo incantato. Un mondo nel mezzo di una metropoli dove si respira tranquillità e libertà. Proprio così, si dimentica il virus, le mascherine, le ansie. Le guardie passano controllando che nessuno vandalizzi e che tutti rispettino i consigli del governo. La differenza con la nostra abitudine a guardare di malocchio gli altri è palpabile e ti rende leggero anche il rispetto delle regole.

Su questo punto gli inglesi sono intransigenti: consigli accettati ma la libertà individuale rispettata sempre.


Finalmente il 4 Luglio si arriva alla fase 3. Tutti possono aprire ma, come da noi,ma molti non erano organizzati quindi i ristoranti servivano cibi da asporto, molti negozi non hanno aperto. Noi ne abbiamo approfittato per fare un giro a Windsor dove però non si poteva visitare la residenza reale.

Presumo Queen Elisabeth e consorte fossero ancora chiusi lì per precauzione. Poca gente, niente mercatini, pub spesso chiusi. Non vedere la fila davanti al castello è quasi impossibile ma era così!


Si poteva entrare nel parco pubblico che è enorme, con una strada che lo percorre in lungo fino all'orizzonte. In fondo il fiume con le anatre e tanti cigni , molto spesso presenti nei corsi d'acqua della città. Qui ovviamente c'erano più guardie ma l'atmosfera era rilassata. Normalmente è una cittadina molto viva, con tantissimi stranieri, mercatini e botteghe tipiche. Prepararsi ad aprire con le regole che abbiamo anche noi non è facile, è costoso e la situazione economica non lo permette.

Quasi tutti lavoreranno in smart work fino a Settembre e i disoccupati sono tanti così come sono aumentati gli homeless.

Persino Harrods ha licenziato 700 persone!


Il ritorno è stato altrettanto 'sad'! A Heathrow terminal 5, c'erano più persone ma europee, brand come Hermes chiusi, Starbucks e altri punti ristoro sbarrati. I bagagli a mano, anche con British Airways, dovevano essere imbarcati per evitare assembramenti all'uscita dall'aeromobile per le direttive italiane. Il passaggio alla dogana mai visto così vuoto, senza serpentine e code. Per tutti i voli la salita e la discesa regolamentata con chiamata a file di cinque per volta.

Arrivati a Malpensa un silenzio spettrale, corridoi deserti, una fila di taxi infinita e ferma... neanche i pulmini dei vari parcheggi viaggiavano. Molta polizia... abbiamo poi saputo per i controlli dei voli dal Bangladesh.



Alla fine il caldo afoso e l'ansia da Covid ci ha accolto con gran dispiacere.
Un'esperienza che spero non si ripeterà mai più.

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