Lingerie...non solo di lusso
- Terry
- 15 lug 2020
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 19 gen 2022
Due boutique Milanesi preferite e la storia intrigante dell'intimo femminile!

Ora nessun uomo uscirebbe senza slip e noi donne? Andremmo in ufficio senza reggiseno? Non credo! Saremmo a disagio e pure ci sono voluti secoli per arrivare alla attuale intimo, comodo o sexy, senza cuciture o con spalline trasparenti e altro ancora.
Mi dicono che sono curiosa, è una peculiarità che mi accompagna sempre e che mi ha fatto crescere professionalmente. Ho pensato all’intimo femminile in senso storico e cioè quando, come e perché è nato.
In realtà la storia inizia dal paradiso terrestre: Adamo si coprì pudicamente con una foglia di fico!
Studiando ho scoperto che l’antico Egitto e stato in ogni settore la civiltà precursore di tante cose e quindi anche dell’intimo. Le donne usavano indossare una veste a contatto diretto della pelle sotto la veste esterna.
Furono meno pudici i romani e i greci che non indossavano nulla sotto le tuniche, usavano solo la ‘subligatula’ ( dal verbo latino subligare che significa legare) quando facevano attività fisica o il bagno. Si trattava di un triangolo legato in vita e girato in avanti per fermarlo.
Le donne invece indossavano il ‘mammillare’ o ‘strophium’, una fascia di cuoio o di stoffa che fasciava il seno. Erano fatti di canapa, iuta o lana in quanto seta e cotone erano tessuti importati e solo poche nobildonne potevano permettermelo; quasi sempre nel colore base écrù oppure colorati con tinte naturali ottenute da vegetali o molluschi.
Un mosaico romano visibile in una villa di Roma è la prima testimonianza di un intimo vero.

Da Roma al Medioevo non abbiamo testimonianze certe un po’ perché i tessuti si degradano col passare dei secoli e un po’ perché non ci sono scritti o documenti in merito
a dettagli sulla biancheria intima.
Unico pezzo che sembra un reggiseno è stato rinvenuto da poco in un castello in Austria.

La certezza c'è nel termine ‘mutanda’ che nacque in questo periodo in quanto il significato deriva dal verbo latino medievale ‘mutare’: ciò che si deve cambiare.
Sembra che Caterina de Medici ne indossasse una per cavalcare: in quell'epoca le donne cavalcavano sedute da un lato per cui era facile vedere le parti intime.
Durante il Rinascimento si videro le prime giarrettiere, i corsetti e le famose 'crinoline': sottogonne sostenute da stecche che facevano da supporto agli abiti che vediamo anche nei dipinti.
Grazie alle crinoline le mutande divennero di uso comune per evitare di mostrare parti che un colpo di vento poteva far intravedere.

La giarrettiera invece ,già nel medioevo era un elastico che serviva per tenere le calze e fu protagonista di un episodio piccante.
Nel '400, Edoardo III d'Inghilterra raccolse da terra una giarrettiera durante un ballo a corte.
Apparteneva alla Duchessa di Kent che rimase imbarazzatissima. Il re allora esclamò:
'Vituperato sia chi ne pensa male' e le supposizioni dicono che da quel momento istituì il famoso Ordine della Giarrettiera (The Most Noble Order of the Garter) passato poi alla storia.
Questo è il più antico ed elevato ordine cavalleresco del Regno Unito. Capo dell'Ordine della Giarrettiera è il Sovrano; l'ammissione è riservata a non più di 24 membri, scelti direttamente dal re su proposta del primo ministro.
Gli uomini sono chiamati Knight Companion, le donne Lady Companion (non Dame).
Data l'esclusività dell'Ordine, esso viene conferito solo a personalità che si siano distinte per altissimi meriti nel servire il Regno Unito.
Lo stemma dell'Ordine è una giarrettiera che sormonta il motto 'Honi soit qui mal y pense' ( "Sia vituperato chi ne pensa male"), presente inoltre sul rovescio delle sterline in oro emesse nell'800 . La Giarrettiera è indossata dai membri dell'Ordine durante le occasioni formali. Il motto è anche scritto sulla polena della nave ammiraglia HMS Victory, protagonista della Battaglia di Trafalgar agli ordini di Horatio Nelson.
L'uso delle mutande non fu continuo nel corso del tempo,anzi per un certo periodo fu bandito dalla chiesa.
Le mutande, chiamate anche 'braghesse' divennero di nuovo popolari nel ‘700, in tessuto oro o argento e ornate di pietre preziose: erano molto seducenti e quindi osteggiate dalla chiesa ma usate dalle prostitute. Sembra che solo tre nobildonne su cento le portassero.
Negli anni successivi si diffusero molto di più entrando anche nel guardaroba della gente comune.

L’intimo più torturante fu il corsetto che rimase nel guardaroba femminile per secoli e nacque intorno al 1600. Era costruito con stecche di balena e stringhe che stringevano la vita e alzavano il seno. Fu uno strumento di seduzione ma anche di tortura che rimase nel guardaroba femminile per quattrocento anni e precursore dell guaine modellanti dei nostri giorni.
Chi non ricorda la scena del Colossal movie Titanic in cui si vede soffrire la povera Rosemarie mentre la madre le indossa il corsetto?
Su questo indumento si possono citare tanti episodi: si dice che ci furono morti per soffocamento o malformazioni in seguito all'uso estremo di questo indumento.
Addirittura furono prodotti dei corsetti con batterie elettriche che dovevano aggiungere all'estetica la funzione di toccasana per la respirazione, guarire i reumatismi e aiutare le indigestioni!!!

Risale al Novecento l'arrivo della biancheria femminile che indossiamo ancora oggi.
Il reggiseno nacque grazie ad una bustaia di Parigi, Hermine Cabolle, che volle rendere più sopportabile il bustino. Il brevetto arrivò soltanto nel 1914 per un curioso episodio.
Una ricca signora americana comprò un costoso abito da sera che si accorse essere scollato e troppo leggero perchè si intravedevano le stecche di balena del corsetto.
Chiese allora alla cameriera, Mary Phelps, due fazzoletti che incrociò sul seno e legò con delle cordicelle. Tutte le ricche amiche della signora le chiesero il segreto per essere così elegante e perfetta senza bustino così fu presentata la domanda all'ufficio brevetti statunitense che lo approvò lo stesso anno.
Fu proprio grazie al secondo marito della cameriera, Mr Crosby, per il quale cambiò nome in
Caresse Crosby così come si cita nella storia di questo indumento. La donna non era una imprenditrice, non si intendeva di affari, così' vendette il brevetto alla Warner Brothers Corset Company per una cifra che oggi sarebbe di 21.000 dollari.
Negli anni '50 il culto del seno florido e vita sottile da ancora vita all'uso delle 'Guepiere',indumento molto simile ai corsetti, mentre le coppe sia di questi che dei reggiseni sono rinforzate e a cono per esaltare il decolletè.
Come non ricordare le dive come Ava Gardner, Marilyn Monroe o Sofia Loren in 'Matrimonio all'italiana'!
Con la rivoluzione culturale e sociale del '68, le donne acquistano autodeterminazione e si rifiutano di essere costrette in indumenti scomodi. In quegli anni nascono i reggiseni a triangolo e le mutande si riducono. Addirittura si getta il reggiseno in nome di una libertà mai pienamente conquistata.
Il reggiseno torna ai suoi fasti negli anni '90 che vede la comparsa del famoso 'Wonderbra' il reggiseno col ferretto che ancora oggi amiamo. L'intimo entra di prepotenza nel fashion system e gli stilisti la propongono anche in look visibili: quando si entra in questo mondo nascono anche marchi dedicati,il più famoso Victoria Secret che sfila con modelle scultoree con le ali.
Ma qual'è il dress code dell'intimo per una donna chic?
Il galateo da sempre predilige il completo intimo coordinato: reggiseno e mutande di colore diverso non si possono vedere!
Se oggi si usa molto il cotone o la microfibra, la donna elegante dovrebbe usare la lingerie solo in seta. Una signora bene di Milano mi insegnò che si deve sempre indossare anche la sottoveste, rigorosamente in seta e segno di raffinatezza, pudore e seduzione.
La biancheria intima deve essere sempre perfetta e in ordine: anche questi capi hanno una loro vita e una volta che scopriamo un'imperfezione vanno buttati e riacquistati.
La lingerie non si deve vedere sotto i vestiti ( per cui niente completino nero con abito o camicia bianca... non esiste!)
In questo assunto io annovero anche le spalline a vista, le mutande che escono dai pantaloncini, i perizoma che spuntano dai pantaloni e soprattutto le spalline o fasce di gomma trasparente per gli abiti scollati: io li trovo veramente imbarazzanti!
Sono dell'idea che bisogna anche trovare la taglia giusta compatibilmente con l'età e le nostre forme: gli strizzamenti sono antiestetici e volgari.

Foto da Pinterest
Nel 2019 si è tornati ad un indumento che modella, le guaine, come Skim, lanciate dalle star hollywoodiane per poter indossare abiti da sogno senza mostrare le imperfezioni.
Io credo che in certe situazioni o con alcuni outfit siano perfettamente compatibili
col bon ton... basta che non si vedano per niente!

Guaine Skims da Instagram
Mi permetto di darvi dei consigli su cosa e dove acquistare biancheria di alta qualità italiana anche fatta su misura, oggi così rara.
A Milano ci sono marchi storici come La Perla, De Bernardi, Creazioni Joly per il su misura. Manescalchi. Anche la Rinascente offre un piano dedicato alla lingerie dove è presente
Chitè, un marchio 'Made in Italy' che si nota per la raffinatezza e l'ottima qualità dei materiali che usa.
Una citazione particolare vorrei farla in merito alla storica bottega, ora boutique, Guffanti.
Nata nel '59 come merceria, oggi mantiene la sua personalità unica e tradizionale dove si possono trovare tutti i brand italiani di questo settore con una vasta scelta di lingerie, sottovesti, maglie, guaine e accessori come gancetti o spalline.
Le mie due boutique preferite sono piccoli gioielli nascosti.
La prima è 'INDIVIDUALS' a due passi dai Navigli ( via Vigevano 11) adatta a chi ama completini colorati e sfiziosi. Comprende reggiseni quasi sempre senza ferretto, bralette, e costumi. I costi sono contenuti ma vale la pena vederla solo per il piacere della atmosfera che si respira.
La seconda è ‘ PATI JO', nel cuore di Milano in via Del Torchio 16, che si apre ai nostri occhi con un divanetto rosa e le tende dei camerini in lucente raso rosa. Anche se l'esposizione non è varia all'interno sono venduti più di 200 modelli che vi vengono proposti a seconda delle vostre misure: ad hoc!
La loro specialità infatti è il 'bra- fitting' che comprende anche un modello in memory foam, morbido, confortevole e leggero.
Lingerie vuol dire femminilità, seduzione, eleganza e personalità!
Per me è racchiusa in questo aforisma inglese:

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