Lecce e Nardò, il Salento nascosto
- Terry
- 8 lug 2020
- Tempo di lettura: 6 min

Il Salento è diventato un luogo di vacanza chic e popolare il questi ultimi anni.
Io frequento questa bellissima parte della Puglia da quarant’anni e vorrei farvi scoprire i luoghi nascosti della provincia di Lecce che è considerata Alto Salento dove, oltre a testimonianze storiche, il cibo e le danze sono peculiari.
L’Alto Salento e circoscritto a tutta la provincia di Lecce dove si trova la frontiera più a sud della penisola: Santa Maria di Leuca. Qui si trova il faro che delimita il confine, è zona militare e lo si vede di sera in lontananza dalla costa.
Nella provincia si estendono due mari: l’Adriatico e lo Ionio.
Per me lo Ionio è così bello da poter fare concorrenza al mare della Sardegna!
I colori e i tramonti sono unici e spettacolari; affacciati sulle rocce a picco sul mare, si vede una palla di fuoco che in poco tempo letteralmente scompare dietro l’orizzonte.
Una luce vivida e argentea solca il mare mettendomi in contatto con la natura e la terra, tutto quello che è l’essenza del nostro mondo.

Io ho passato sempre le vacanze nella zona di Nardò, cominciando a frequentarla nella mia prima vacanza da ragazza libera!
Sulla costa Si trovano spiagge o spiaggette di sabbia oppure insenature rocciose dove il mare si colora di mille sfumature. Allora si andava a fare serate in spiaggia mangiando ricci di mare appena pescati dal mare insieme a filoni di pane fresco e vino!

Il punto di riferimento è Santa Caterina di Nardò, un paesino con una piazza sempre piena di giovani, un porticciolo per le barche private e una spiaggetta minuscola.
Poco lontano, in macchina, si raggiunge l’area meravigliosa del parco naturale di Porto Selvaggio dove fare un bagno diventa un'esperienza unica.
Una delle baie più belle dell’area è la Baia di Uluzzo che si raggiunge solo scendendo per un percorso impervio e scosceso tra gli scogli appuntiti ma che ha anfratti piatti per stendersi al sole e nuotare guardando i ricci, le galline di mare oppure raccogliendo le patelle. È considerata la baia più bella di tutta la costa ionica. Merita visitarla anche al tramonto fermandosi sulla provinciale ad un chringuito ’Al Fico d’india’ gustando un aperitivo davanti ad un panorama mozzafiato: molto suggestivo e frequentato da molti giovani.
La baia di Uluzzo è anche conosciuta per essere un punto di interesse archeologico. Anche qui, infatti, si trovano numerose grotte come la grotta Cosma, la grotta di Uluzzo e la grotta del Cavallo, la più famosa per via dei reperti in essa rinvenuti che documentano oltre 120mila anni fi storia: pensate che alcuni risalgono all’epoca dell’uomo di Neanderthal! Anche Serra Cicoria, dove sono state ritrovate numerose testimonianze come vasi di terracotta e strumenti tipici del neolitico, è un sito archeologico di notevole interesse
Il posto è rimasto incontaminato come si vede dalla foto con pareo quando avevo 23 anni e quella di oggigiorno!
Proseguendo lungo questa strada si arriva all’area protetta di Porto Selvaggio. Per arrivarci bisogna fare una camminata di mezz’ora su una strada sterrata in mezzo a una bellissima pineta portandosi tutto: ombrelloni, sedie, teli mare ed eventualmente cibo. Essendo una zona protetta non si può andare in macchina. Oggi c’è una navetta che porta a questa spiagge che si apre all’improvviso dopo la pineta. Fino a qualche anno fa il solo modo per arrivarci era andando a piedi.
L’area, già dal 1980, è un Parco naturale istituito dalla Regione Puglia, che comprende 432 ettari di costa di cui 268 di pineta. La pineta che circonda la spiaggia infatti è quel che rende la riserva di Porto Selvaggio un luogo unico e rilassante: i pini sono stati piantati negli anni Cinquanta grazie a fondi statali.
La spiaggia è ampia e si affaccia sul mare di un azzurro accecante.
Una curiosità? In fondo alla parte destra della spiaggia ci sono rocce fangose di tufo dov’è molte persone si cospargono di questo fango e poi stanno al sole finché si radica. Ci si sciacqua in mare e , come un esfoliante, si esce con una pelle liscia e morbidissima!
La particolarità di questa spiaggia è data anche da una corrente di acqua dolce fredda che arriva direttamente nella baia. Oggi il Parco è costituito da oltre 1000 ettari di terreno ed è tutto da scoprire.
Adesso è possibile, come ho fatto io, fare un giro in barca, in kayak o percorsi di trekking.
Solitamente alloggio da amici in una villetta in zona ‘Le Cenate’ che dista solo dieci minuti a piedi dal mare ma è più in alto. il nome Cenate si dice derivi daL nome di un vino locale ‘l’acenatum’ o dalla parola latina ‘cenaticum’ che prevedeva l‘osservanza di dare la cena ai soldati romani che vi soggiornavano; si trova infatti sulla direzione della Via Salentina che univa Taranto a Otranto. La casa invece si trova dietro l’angolo di una bellissima dimora di stile moresco.
Io me ne sono innamorata da subito!

L’influenza arabeggiante, barocca o liberty è molto presente nello stile di queste grandiose ville. Ce ne sono parecchie e sono chiamate Ville Cenate proprio dal luogo in cui furono costruite.
Alcune risalgono al quattrocento altre invece furono costruite tra l’Ottocento e il Novecento da locali per mostrare il loro stato sociale. Sono circondate da uliveti o pini e appaiono maestose con scalinate, finestre ad arco con il sottofondo del suono delle cicale. Oggi vengono usate per feste o matrimoni fastosi.
È bellissimo fare jogging la mattina presto con il cielo azzurro ‘inesorabile’ ( come lo chiamo io) godendo della vista delle case.
Ovviamente non si può dimenticare Lecce, una città barocca tutta costruita in pietra leccese. Il 23 Agosto si festeggia il patrono S. Oronzo; la città è tutta ornata di luminarie simili a quelle riprodotte per la sfilata di Dior e si balla la ‘pizzica’ o ‘taranta’. Questo nome deriva da una leggenda che racconta di una donna pizzicata da una tarantola e di conseguenza si agita senza fermarsi. Per questa ragione si dice ‘sei tarantolata’ quando una persona è agitata!

Festa di Sant’Oronzo quando ero una ventenne!
Non hanno cambiato nulla tranne che quest’anno la festa non si farà per la pandemia.
Vale comunque visitarla perché è unica nel suo genere e varrebbe un post a parte.
Nardò invece è una cittadina tranquilla ma bellissima; anch’essa costruita in pietra leccese con statue, chiese e palazzi barocchi per non parlare delle piazzette circondate da ristoranti tipici in cui gustare il cibo locale.
Noi abbiamo cenato nella trattoria ’Sapori del luogo’ che si trova nella piazzetta della foto centrale.
Mare e storia si accompagnano a buon cibo di cui vi voglio parlare.
Queste tre cose bastano a farvi pensare di tornare in questi luoghi per godere di tutto quel che la vita offre.
Il mio consiglio è di andare a Gallipoli la mattina presto per gustare il crostacei crudi appena pescati e i ricci di mare.
A Gallipoli c’è un lungomare costellato di ristorantini bello per una passeggiata ma i ristoranti che la circondano non sono eccezionali.
Si mangia meglio al lido ‘Posto fisso’ di Santa Maria al Bagno; i titolari sono gentilissimi, il lido è bene organizzato e a pranzo di possono gustare specialità come il panzerotto, i fiori di zucca ripieni con la ricotta, riso patate e cozze o un affettato di pesce fresco con la ‘scapece’.
Ecco... cos’è la scapece?
La scapece è un metodo antico di conservazione degli alimenti: consiste nella frittura degli alimenti per poi conservarli marinati con aceto, aglio e spezie varie.Alcuni dicono che il one dei I dalla parola araba sikbag altri la collegano al latino escabece con due etimologie: esca+alici oppure esca+ Apicii che fu un famoso cuoco romano.
La Scapece Gallipolina è diversa e fi sapore più forte; viene usato pesce azzurro fritto marinato con mollica di pane, aceto e zafferano.
Dovete assaggiarla... una delizia del palato!

Altra specialità è il ’rustico’ considerato oggi street food ma che nasce dalla cucina povera: una sfoglia riempita con quello che di aveva dai contadini quindi ricotta, mozzarella, pomodoro, prosciutto.

Ho lasciato per ultimi i dolci che io amo più del salato!
Lo ‘spumone’ è un semifreddo a due gusti; i miei gusti preferiti sono fichi e mandorle o pistacchio e nocciola. Se siete golosi lo mangiate tutto altrimenti consiglio di condividerlo perché è abbondante.
Il re dei dolci e il Pasticciotto!
Puo essere piccolo o normale E si trova anche a Milano ma in Salento il gusto è nettamente migliore. Sostanzialmente è una tartina di pasta frolla letteralmente imbottita di crema pasticciera e cotto al forno.
Nella pasticceria Piccadilly... di Santa Maria ve lo portano con un biglietto che ne racconta la storia.


Fatevi avvolgere da tutta la natura e ne sarete estasiati.
Non iniziate mai una giornata senza un pasticciotto... è un passaporto per una vacanza in total relax! What else?!😃😃😃
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