La tavola ... la moda stila nuove regole.
- Terry
- 2 dic 2020
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 19 gen 2022

Officina del Mare Napoli
Moda, lusso non sono scollegate dalla tavola, anzi! In tempi in cui la moda era al centro dell'attenzione i pranzi coi clienti internazionali, gli eventi, il buffet di inizio stagione al Four Season a Milano erano occasioni consuete per noi Manager del quadrilatero milanese.
Lo stile di queste tavole era inconfondibile, elegante, frizzante e conviviale.
Osservare è stato un'insegnamento per imparare a preparare una tavola perfetta.
Uno sguardo al passato, uno al presente e uno alle regole base, in attesa di fare tavolate con gli amici e non solo coi congiunti!
Vero! Quest’anno non ci saranno grandi feste di Natale o di fine anno ma se riusciremo almeno a ricongiungere le famiglie sarebbe tutto più allegro!
Un pranzo o una cena con pochi intimi ci da in ogni caso una grande motivazione per festeggiare.
Allora non perdiamo l’abitudine di preparare una bella tavola. L'idea mi è venuta pensando che, nonostante il periodo, non possiamo perdere le abitudini che hanno sempre reso piacevoli le nostre tavolate: in questi momenti non perdiamo l'abitudine di mangiare al tavolo, su una tavola ben apparecchiata concedendoci una conversazione leggera, non davanti al telegiornale... anche se siamo slo in due!

L’apparecchiare una bella tavola è un rito che può scatenare la creatività ma non può prescindere da regole di base importanti, nulla può essere lasciato al caso.
Se in questo momento non ci dobbiamo occupare di assegnare i posti dei commensali, non dobbiamo neanche dimenticare che a tavola dobbiamo essere comodi e a nostro agio: la prima regola è rispettare una distanza di almeno cinquanta centimetri per riguardo dei commensali.
Muoversi tra posate e bicchieri senza darsi gomitate è fondamentale!
Argomento di rilevanza è la scelta del tovagliato. Optiamo per una tavola classica e mettiamo una tovaglia elegante, mai troppo colorata e magari anche importante.
Scegliere di usare runner o tovaglie colorate se vogliamo mettere un pizzico di allegria e colore.
Tutto accuratamente stirato: le righe della stiratura sono antiestetiche!
Chiaramente l’abbinamento dei piatti è soggetto a questa scelta.
Prima di addentrarmi nella scelta artistica bisogna tener presente che la posizione e il numero di piatti e posate ha delle regole ben precise che sono a monte della scelta.

Fondamentale è che almeno il piatto piano deve essere presente e centrato al posto del commensale, anche se poi si serviranno cibi già impiattati.
I piatti sono importanti e distinguono una tavola classica da una ‘agreste’ o fantasiosa.
-la disposizione classica ed elegante prevede due piatti piani e, SOLO se nel menu è previsto un brodo, si mette quello fondo: ma la moda ritiene, oggigiorno, che sia carino portare il piatto insieme alla pietanza, piatto che sarà poggiato su quello piano se si tratta di antipasto o primo.
- piattino del pane, attenzione: deve essere nato per questa funzione, per cui liscio, e si porta in tavola insieme al secondo. La pinza nel cestino è démodé, come il cestino del pane! Io suggerisco di mettere già sul piattino piccole porzioni ( un quadratino di focaccina, uno di pane nero e uno bianco) poi se vedete un piattino vuoto si può farne servire dell'altro.

Le posate... qui sta il dilemma di molte donne. Ogni piatto ha la sua posata!
- le forchette si mettono a sinistra e nell'ordine con cui vengono serviti i piatti partendo dall’esterno a circa due cm di distanza. Quella più esterna sarà la prima usata.
- la forchetta da pesce, se prevista, va posizionata vicina a quella dell'antipasto.
- i coltelli si mettono a destra con la lama rivolta verso il piatto e sempre in ordine di portata.
- il cucchiaio (eventuale) è sempre a fianco del coltello.
- le posate da dolce vanno messe sopra il piatto: prima il coltello, la forchetta e poi il cucchiaino se previsto.
Consiglio di evitare di mettere un cucchiaino da te o caffè se non si possiede quello da dessert: meglio non metterlo e portare il dolce al cucchiaio in una coppetta accompagnata da un piattino su cui posate il cucchiaino.

I bicchieri e i tovaglioli, risposta più facile!
- i bicchieri si mettono al di sopra dei piatti e lievemente a destra in questo ordine: bicchiere da acqua, calice o flutes per il vino bianco (se serve), calice più ampio per il vino rosso.
- i tovaglioli sono sempre soggetti ad errore! Non vanno mai messi sotto le posate ma alla loro sinistra in modo da evitare che spostandoli cada una posata.
Possono essere piegati a triangolo o in altre forme: alla creatività della padrona di casa!
Unica concessione nelle tavole informali, quella di metterli sul piatto... ma solo se sono legati con un accessorio.

Per avere successo e allegria non può mancare il centrotavola, mai troppo alto o troppo ingombrante: deve dare un tocco personale che mostra il carattere di chi apparecchia.
L'esempio di tavola classica, elegante e di valore l'ho chiesto ad un'amica che mi ha mandato delle foto della sua tavola apparecchiata per le grandi occasioni.
Mi sono sorpresa ed entusiasmata quando mi ha rivelato i pezzi che compongono questa apparecchiatura.
La signora ha ereditato, attraverso il padre del marito, un set da tavola reale! Non scherzo! Tutta la mise-en-place è fatta con gli oggetti appartenuti ai reali di Savoia ed acquistati, tempo fa, all'asta della Villa Reale di Monza!
La tovaglia e i tovaglioli hanno lo stemma in rilievo ben visibile, i piatti hanno una bordatura oro e verde con, ancora ben visibile, il marchio della porcellana di Limoges con cui sono stati realizzati.
I bicchieri sono in cristallo coi bordi in oro, le posate e i piattini per il pane rigorosamente d'argento. Sulla tavola tutto il servizio è ancora completo con la sua caraffa e i cestini del pane in cristallo con i bordi in argento cesellati a mano.
Condivido queste foto perchè sono esemplari unici come unica è la padrona di casa che ha apparecchiato appositamente per me: Rosella... ti ringrazio infinitamente!

Un'altro modo di apparecchiare ormai accettato dalla moda di oggi è quella di apparecchiare senza tovaglia. Usare runner o sottopiatti grandi e fantasiosi che sostituiscono le tovagliette all'americana un pò vecchie. I runner sono carini anche su una tovaglia bianca e si possono disporre in modo fantasioso per dividere gli ospiti a seconda della conoscenza fra loro, del'età o del carattere!
Sdoganati i runner, accettate le stoviglie colorate.
Certo che qui ci vuole gusto e ricercatezza; occorre trovare un filo conduttore sulla tavola che sfrutta le regole dei colori, dei tessuti e dei centro tavola. Entra in gioco la capacità di avere una visione d'insieme di quello che si vuole creare potendo fare abbinamenti diversi per tavole al mare, agresti o legate alle festività.
Una cena informale e tra 'congiunti' può essere rallegrata dalla presenza di piatti di colori diversi o forme diverse per creare un insieme gradevole ma rilassato e piacevole all'occhio.
La mise-en-place col tempo è diventata meno complicata, le tavole sovraccariche non vanno più di moda neanche nei pranzi formali: la semplicità nell'uno o nell'altro modo di preparare una tavola è sempre vincente.
Vorrei porre adesso l'accento sugli atteggiamenti e le chiacchere da tenere a tavola.
Non è così scontato che tutti sappiano come comportarsi ma le regole di base dovrebbero essere rispettate.
Ormai consolidato non dire 'Buon appetito' ma esiste una spiegazione: gli aristocratici conoscono bene il bon-ton, sanno che la tavola è sempre stata un'occasione per la conversazione così come lo è nelle cene uffciali di reali o ministri; il cibo è solo un modo per rendere il tutto più piacevole perciò basta un sorriso!
Sedere a tavola sempre con la schiena dritta, non appoggiare i gomiti ma solo le mani le quali non devono allungarsi mai sotto il tavolo (così come le gambe) per non urtare il vicino commensale.
Il tovagliolo va appoggiato sulle ginocchia... ma questo lo sanno tutti.
Oggi, anche se molti lo contestano, sarebbe di cattivo gusto usare il cellulare o anche tenerlo poggiato sul tavolo: è irrispettoso verso gli ospiti.
Prima di cominciare a mangiare è buona regola aspettare che tutti siano serviti e che il primo assaggio al piatto sia dato dai padroni di casa.
Un pò come quando ero piccola: una famiglia di cinque persone, tre sorelle! Tutte le volte che sedevamo dovevamo aspettare che il papà fosse accomodato e che per primo iniziasse a mangiare!
Sono regole di buona educazione ma esistono anche cose vietate!
Assolutamente da non fare la scarpetta, a meno che non siamo tra familari con usanza di farlo per compiacere chi ha cucinato.
Non soffiare nel piatto per raffreddare il cibo (magari sula propria posata se proprio è infuocato) e non alzare il piatto per raccogliere l'ultimo brodo rimasto della minestra.
Il coltello non va mai portato alla bocca, serve solo per tagliare e sempre con la mano sinistra.
Un orrore passare davanti agli altri per prendere una pietanza lontana dal nostro posto, meglio chiedere al vicino la cortesia di passare il piatto; vale anche per le bevande e soprattutto, se il bicchiere è vuoto, è buona norma versarlo anche ai vicini di tavola.
Il brindisi: si deve alzare il bicchiere allungandolo verso i festeggiati e non è più necessario dire cin-cin, basta un sorriso!

Olio su tela di Peder Severin Kroyer- Gothenburg Museum of Art- Svezia
Ora che siamo a tavola, composti e seguendo le regole del bon-ton... ma io direi più di educazione, avviamo la nostra conversazione.
Amichevole o formale a seconda degli ospiti e della conoscenza tra di loro, esistono comunque degli argomenti da evitare per non incappare in brutte figure o discussioni che non tutti gradirebbero.
Regola generale è non accavallare le voci ma parlare uno alla volta.
Bypassiamo i convegni e le riunioni di lavoro, oggi si fanno con Zoom!!!
A tavola a casa nostra stiamo mangiando non è un luogo per interviste o comizi!
Gli argomenti sono tanti, dai viaggi, al cinema, le vacanze , le trasmissioni tv o le serie Netflix, i libri oppure la musica: questa accomuna un pò tutti sempre.
Gli argomenti da evitare? i soliti, quelli che creano polemica e divisioni!
Politica, religione, soldi sono i più spinosi: al limite state sul generico commentando notizie di gossip che suscitano spunti di convivialità.
Se ci troviamo in un momento di 'empasse', di silenzio, si può sempre esordire con frasi a sorpresa del tipo 'vediamo cosa fareste se non doveste lavorare?' oppure ' secondo voi, se doveste scrivere un libro sulla vostra vita, avreste il coraggio di dire tutto fino in fondo?
Alla fine qualcosa vien fuori altrimenti con tono scherzoso si sollecitano i commensali dicendo 'dai tiriamo fuori un argomento'... ci sarà qualcuno che ha qualcosa da raccontare!
Per il futuro che spero molto vicino... Io tengo molto alla puntualità con gli amici o per un evento ufficiale, ma si sa noi italiani siamo un creativi e spesso ritardatari. Cortesemente non fatelo! Fare aspettare gli ospiti è poco educato e una fatica per la padrona di casa che deve intrattenere nell'attesa.
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