top of page

Il fascino del foulard: la storia e i modi di moda per indossarlo.

  • Immagine del redattore: Terry
    Terry
  • 24 giu 2024
  • Tempo di lettura: 14 min


Foulard Hermes


Il foulard è quell’umile accessorio che non sempre è stato apprezzato come merita ma ora è arrivato il suo momento: oggi è uno degli accessori da avere nell’estate e anche per il resto dell’anno.


Quella del foulard/sciarpa è una storia che affonda le sue radici nel passato. All’inizio il termine foulard (dal francese=fazzoletto) non esisteva: c’era il suo omonimo, la sciarpa.


Utilizzando una sciarpa nel nostro guardaroba quotidiano, non pensiamo alle sue origini antiche, radicate in diverse epoche storiche e diversi continenti.


La sciarpa fu usata nel 1350 a.C. nell'antico Egitto. La stessa regina egiziana Nefertiti, con tutta la sua grandezza e bellezza indescrivibile, preferiva una sciarpa delicata, intrecciata,   abbinata al suo copricapo conico. Si narra che nelle immagini ritrovate la regina avesse sulle spalle una lunga sciarpa di colore sgargiante: era lanciato sopra la spalla e fluito fino al pavimento.


Nefertiti
Nefertiti

Gli antichi militari cinesi allacciavano una sciarpa intorno al collo per proteggersi dal freddo e dal vento. Ne sono prova le statue in terracotta di guerrieri cinesi della dinastia Qin Shi Huang, sui cui colli c'era sempre una sciarpa.


Guerriero di terracotta Cina


Per i romani, una sorta di sciarpa era il “Sudarium” che veniva utilizzato legato in vita o attorno al collo per asciugare il sudore.


Donne antiche romane cin Sudarium

Reperti storici risalenti al III secolo a.C. ne testimoniano la sua usanza anche nel lontano Oriente.

Dopo il crollo dell'Impero Romano, la lingua e le tradizioni dei Romani, compresa l'idea di indossare un velo, furono ereditate dalle tribù medievali.


Classi sociali altolocate di un tempo prediligevano l’uso della sciarpa come accessorio indispensabile da sfoggiare in occasioni formali. La qualità della stoffa con cui era realizzata era un elemento per apparire, per manifestare l’appartenenza a una determinata classe sociale ricca e abbiente. Nobildonne e uomini borghesi indossavano eccentriche sciarpe riccamente decorate per manifestare il loro status.


Nobildonna con foulard

Il materiale più nobile per sciarpe e soprattutto foulard, è la seta: come è arrivata in Europa?


La seta venne lavorata originariamente in Cina, probabilmente già nel 6000 a.C., anche se esistono studi autorevoli che la fanno risalire al 3000 a.C.

La leggenda narra che la nascita della sericoltura si deve all’imperatrice Xi Ling Shi che scoprì le qualità del bozzolo.

Nel 3000 a.C. mentre l’imperatrice, moglie dell’imperatore Huang Di, sorseggiava del tè caldo all’ombra di un gelso, il bozzolo di un baco da seta cadde nella tazza e questo finì dentro la tazza dell’imperatrice, che inorridita lo prese e lo lanciò con violenza nell’erba.

Gettato a terra con disprezzo, il baco iniziò a sfilarsi in tanti lunghi e delicati fili di colore bianco argenteo.

Metro dopo metro, ricoprì tutto il giardino fino a formare un lucido e resistente velo.

L’imperatrice rimase in un primo momento attonita, dopodiché osservò con attenzione il manto: era di un bianco splendente, delicato ma robusto al tempo stesso.

Lei pensò che forse quel piccolo imprevisto alla fine potesse essere l’occasione per realizzare qualcosa di molto bello. Era la moglie principale di Huangdi, meglio conosciuto come l'Imperatore Giallo.


Huang-di l’imperatore giallo
Huangdi

L'Imperatore Giallo, (Huangdi o Huang-ti, dove Huang è la stessa parola che traduciamo come Giallo in connessione con il grande fiume Giallo cinese e ‘ti’ è il nome di un dio importante che è usato nei nomi dei re, convenzionalmente tradotto "imperatore") fu un leggendario sovrano e antenato del popolo cinese, con proporzioni quasi divine. Si dice che Huangdi abbia vissuto nel terzo millennio a.C. per 100-118 anni, durante i quali si dice abbia fatto numerosi doni al popolo cinese, inclusa la bussola magnetica e talvolta la seta.


Venezia 1262: dopo secoli si parla di Marco Polo, un giovanissimo ragazzo che intraprese uno dei viaggi più famosi della storia. La sua vita è poi raccontata nel suo famoso libro "Il Milione". Erano gli anni intorno alla fine del 1200 e nel suo viaggio tra il tempo e lo spazio, inizia la nostra storia tra passato e presente lungo la leggendaria Via della Seta.


Il padre e lo zio di Marco Polo avevano già percorso la leggendaria Via della Seta molti anni prima; Il padre e lo zio di Marco Polo, attivi nei traffici commerciali con l’Oriente, intrapresero un primo viaggio in Cina giungendo alla corte di Kubilai Khan condottiero mongolo, nipote del famoso Gengis Khan: era il 1264 durante la dinastia Yuan.


Kubilaib si era da subito interessato alla cultura occidentale e desiderava approfondire i contatti con l’Europa, allo stesso modo i Polo videro nel rapporto con il potente e ricchissimo sultano un'occasione irripetibile sia per il successo dei propri traffici, ma anche per la grande opportunità di entrare in contatto con una civiltà tanto remota del quale desideravano approfondire la conoscenza, la lingua e i costumi.


Al termine di questo viaggio lo zio e il padre di Marco Polo rientrarono a Venezia nel 1269; i rapporti con il Khan erano stati proficui per i due mercanti, al punto che, secondo quanto riportato ne 'Il Milione', erano stati incaricati di portare una ambasceria al Papa e di tornare in Cina con dei missionari cattolici per diffondere il cristianesimo.


Lungo la lunga rotta commerciale che collegava l'Europa all'Asia, Marco Polo, ancora adolescente, partecipò invece al secondo viaggio del 1271 che lo portò per la prima volta in Cina, dopo un lungo e faticoso percorso di due anni e mezzo, attraverso mari, montagne, deserti e città leggendari.


Marco Polo
Marco Polo

Marco Polo non fu il primo mercante a spingersi in aree quasi del tutto sconosciute agli europei come l’Asia centrale e la Cina, ma fu il primo a fornire un resoconto dettagliato di questa esperienza donando all’Europa del tempo una straordinaria serie di conoscenze su ciò che vide e apprese durante i suoi viaggi. L’insieme delle informazioni che Marco Polo rese disponibili all’epoca e raccontate nel libro ‘Il Milione’, contribuirono ad aprire un ideale “ponte” attraverso cui l’Europa poté avvicinarsi per la prima volta alla conoscenza dell’Asia lungo l’itinerario commerciale che sarebbe divenuto poi noto con il nome di “Via della seta”.


Kubilai Khan
Kubilai Khan


Kubilai Khan viene descritto da Marco Polo come un grande e potente sovrano, ma anche come una persona che si preoccupa dei suoi sudditi, attraverso la carità e l'elemosina ai poveri, nonché il trattamento equo dei suoi subordinati.  Tuttavia, nei numerosi aneddoti raccontati per descrivere il Gran Khan, ve ne sono alcuni che sembrano caratterizzarlo come non così magnanimo. Tra questi, le storie delle sue numerose mogli e amanti e la corruzione causata da uno dei suoi più stretti subordinati, Ahmed.


Tutte queste avventure sono scritte nel Milione. Marco Polo racconta i suoi incredibili viaggi tra l'Europa e l'Asia, mescolando luoghi realmente visitati con altri di cui riporta informazioni da altri viaggiatori. Per questo motivo non esiste una storia unanime sulle reali tappe del suo viaggio.



‘Il Milione’ di Marco Polo

Lungo queste rotte battute via terra con le carovane e via mare con le navi, si sono mossi nei secoli tanti viaggiatori e mercanti, creando scambi non solo di merci ma anche di idee e di conoscenze

Le vie della seta sono state una delle rotte commerciali più importanti della storia, connettendo l’Europa con l’Asia e permettendo lo scambio di merci, idee e culture. Sebbene spesso si associ la via della seta principalmente alla Cina, in realtà la rotta attraversava molte altre regioni del mondo, tra cui l’Europa.


Riprendendo la storia della sciarpa, la ritroviamo in Croazia nel diciassettesimo secolo. Nel 1648 un reggimento croato arrivò a Parigi per celebrare la vittoria sui turchi.

Ogni soldato era legato con una sciarpa, e questo è stato notato dal re di Francia, Luigi XIV, che era semplicemente pazzo di tutto ciò che era bello e insolito. Iniziò a usare questa tradizione assumendo anche un maggiordomo speciale che si occupava degli ornamenti del collo.


Giuseppina Bonaparte
Giuseppina Bonaparte

Nella stessa Francia nel 1786, l'imperatrice Giuseppina Beauharnais ricevette in dono dal marito Napoleone Bonaparte, uno scialle di cashmere da lui portato dall'India. Josephine aveva una vasta collezione di scialli, era una trendsetter, grazie alla quale la sciarpa divenne diffusa e popolare in Europa.


In Europa, le vie della seta attraversavano molte città e paesi, fornendo un’opportunità per scoprire luoghi meravigliosi e imparare la storia antica e le culture diverse. Qui di seguito sono alcune delle principali città che erano parte delle vie della seta in Europa.


Venezia era uno dei porti più importanti della via della seta, era un punto cruciale dove le merci venivano trasferite dalle navi provenienti dall’Oriente a quelle che andavano verso l’Europa. La città ha anche un forte legame con la seta stessa, avendo importato grandi quantità di tessuti pregiati dal Medio Oriente.


Istanbul, Turchia, era un altro punto di transito chiave lungo la via della seta. La città è stata un centro commerciale importante per secoli, grazie alla sua posizione geografica strategica. Qui si possono ancora trovare antichi bazar e mercati dove si possono acquistare prodotti artigianali e souvenir unici.


Samarcanda, Uzbekistan: Samarcanda è una delle città più antiche dell’Asia centrale ed è stata un importante centro della via della seta per secoli. Qui si possono visitare antiche rovine di moschee e madrase, che testimoniano la ricca storia della città.


Dubrovnik, Croazia: Dubrovnik è stata una città importante lungo la via della seta nel medioevo. La città si affacciava sul mare Adriatico ed era un porto cruciale per le rotte commerciali tra l’Europa e l’Oriente. Oggi, la città è nota per le sue belle spiagge, le antiche fortificazioni e i suoi tesori architettonici.


La sciarpa, in passato, non fu solo un modo per ripararsi e proteggersi dal freddo ma era un accessorio largamente utilizzato in ambito religioso, con un significato ben preciso, rimasto in auge fino ai giorni nostri.


Naturalmente, la storia dell'origine della sciarpa è piena di vari eventi e fatti interessanti, ma nessuna storia può fare a meno di menzionare lo scopo spirituale e più profondo della sciarpa. Coprire il capo da parte di una donna significa purezza e riverenza non solo nell'Islam, ma in quasi tutte le religioni e culture tradizionali.


Per cominciare, vorrei ricordare che inizialmente in tutte le religioni, il copricapo serviva come una sorta di protezione dall'energia negativa, dal malocchio e dall'eccessiva attenzione maschile.



Nell'antica Russia, le donne cristiane credevano che i capelli immagazzinassero energia e non era permesso lasciarli sciolti.

Quando si sposavano, le donne si coprivano completamente i capelli, mentre sulle ragazze si poteva vedere una treccia da sotto un foulard.


Donna ebrea con capo rasato e foulard

Nell'ebraismo ortodosso esiste un termine "tzniyut", che include le leggi della modestia. Le donne sposate sono tenute a coprirsi i capelli con un fazzoletto, una parrucca o un altro copricapo. Un foulard è solitamente legato all'indietro, mentre il collo rimane aperto.


Donna indiana che indossa il Sari


In India è difficile immaginare una donna senza Sari; nei Veda indù il tessuto rappresenta la creazione dell'universo. La parola "sari" deriva dalla parola Prakrit 'sattika', da cui l'abbreviazione 'Sati' o 'Sari': Una striscia di stoffa che può essere un vestito ma allo stesso tempo può anche essere come copricapo. L'estremità del sari viene lanciata sopra la testa, nascondendo parte dei capelli e questa tradizione si trova anche in Pakistan e in Bangladesh.


Donna mussulmana con jhiab


Una sciarpa è un dettaglio indispensabile di ogni donna musulmana. Uno degli attributi importanti è l'hijab (tradotto dall'arabo significa "scialle", "copertura"), il quale viene indossato seguendo una serie di regole che rispettano la Sharia, le leggi di comportamento in questa religione (ad esempio, l'hijab deve coprire i capelli, la testa e altre parti del corpo che potrebbero attirare gli sguardi degli altri).





Fino alla fine degli anni ’60 anche le donne cattoliche indossavano un velo per assistere alla Santa Messa e tutt’ora si mette per il matrimonio.


Non sempre la storia del foulard è stata caratterizzata da successi. A cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento cadde in disuso.

Un periodo di crisi durato poco perché sul finire degli anni trenta Hermes lo ha riportato in auge.

Sul finire del XIX secolo, il foulard entra ufficialmente nel mondo della moda e del prêt-à-porter, diventando un accessorio di lusso, utilizzato da uomini e donne di tutto il mondo e reso ancor più popolare da divi hollywoodiani, cantanti e personaggi famosi.


Come nasce la seta? Il baco da seta secerne un filamento, di lunghezza variabile da 350 metri a circa 3 km, con il quale forma il bozzolo in grado di fornire protezione durante la metamorfosi. Il filamento è avvolto dalla sericina (circa il 20%). La sericina può essere eliminata trattando il filo di seta grezza con acqua calda: questo trattamento migliora la lucentezza, la flessibilità e la "mano" della fibra. A seconda della quantità di sericina eliminata possiamo avere diversi tipi di seta.



La seta è derivata dai bozzoli delle larve del baco del gelso, quindi la maggior parte degli insetti allevati dall’industria non vive oltre la fase di pupa. Circa 3.000 bachi da seta vengono uccisi per produrre meno di un chilo di seta. Ciò significa che miliardi, se non trilioni, di loro vengono uccisi per questo motivo ogni anno.


La seta è un dono prezioso che abbiamo ricevuto e si è trasformato nei secoli in uno dei nostri migliori prodotti che caratterizzano il "Made in Italy".


Tecniche di stampa su seta


La patria della seta italiana è Como dove la stampa su seta iniziò alla fine del secolo scorso (verso il 1880).


Con la tecnica di stampa a blocchi, le pezze venivano stese su tavoli, la stampa era eseguita mediante tamponi in legno di pero inciso o rinforzato da lamine in ottone riproducenti a scavo il disegno da imprimere.

Questo procedimento manuale, nonostante la semplicità, permetteva di ottenere effetti sorprendenti per vivezza dei colori.


La stampa a blocchi venne superata con l'introduzione della stampa a cilindro (per grandi quantità di tessuti), dalla stampa “a quadro” e successivamente dalla ‘fotoincisione’.


La stampa 'a quadro', anche detta “lionese” perché importata dalla Francia, consiste nel far filtrare la pasta colorata attraverso le trame di un tessuto di seta teso su un telaio. I primi telai erano in legno d'abete, in seguito sostituito dal metallo.


Stampa a blocchi su seta

La fotoincisione venne introdotta a Como nel 1926, sistemando i quadri da stampa su tavoli lunghi una quarantina di metri. I disegni erano posizionati sul drappo e mediante la tecnica di “corrosione” erano definiti i motivi o tinte più chiare che dovevano spiccare sulla tinta di fondo.


Telaio per stampa su seta


Ai tempi in cui erano richiesti soprattutto tessuti operati tinti in filo, si iniziò anche a produrre seta di particolare effetto con una tecnica originale, lo 'chiné' (la catena), cioè l'insieme dei fili da ordire. Il drappo era posto successivamente su un tavolo da stampa per venire poi stampato con il motivo scelto.



Stampa su seta

Oggi è tutto più facile, la stampa si effettua con le macchine, la corrosione si realizza con coloranti modificabili con l'acido e prodotti stabilizzatori del colore. Ma la tecnologia ha tradotto e perfezionato ciò che l'artigiano aveva impostato e risolto con le sole sue forze. E questo segno della presenza umana, rimasto nella macchina, si trasmette, come una carica di sensualità, nella seta che fruscia fra le dita della donna elegante mentre si annoda il foulard.


Parlando di foulard non si può tralasciare la storia del Carrè di Hermes, il foulard icona di stile e stampato con la tecnica della serigrafia. Un processo lento e artigianale fatto di competenza, manualità e pazienza.

 

Nel 1937 fu presentato il primo carré Hermès. Era fatto di seta cinese importata, già il doppio più resistente delle altre sciarpe di seta dell’epoca. Il materiale così robusto fu indossato Grace Kelly addirittura come fascia per il suo braccio nel 1957. Un icona indossata spesso anche da dive come Audrey Hepburn e Jackie Kennedy.


Grace Kelly, Audrey Hepburn, Jackie Kennedy con foulard in testa


Oggi Hermès possiede una propria piantagione di bachi da seta in Brasile. Le sciarpe sono fatte di seta di altissima qualità.

Sono necessari 300 bozzoli di falena del gelso per i 450.000 metri di filo di seta di cui è fatto ogni singolo foulard.


Con la creazione della sua famosa sciarpa Hermès è passato dall’essere un piccolo laboratorio di Parigi a diventare uno degli atelier di lusso più influenti al mondo. Le origini del foulard di Hermès che noi oggi conosciamo possono risalire a quello che un tempo veniva chiamato “ritratto tessuto” nome che veniva dato a questo semplice quadrato di seta che nasce a Lione intorno al 1770.


Dopo questa data ci fu poi un periodo di disinteresse verso questo accessorio.


Dopo due secoli, nel 1937 Robert Dumas genero di Emile-Morris Hermès (nipote del fondatore Thierry) propose di personalizzare i foulard della maison, si trattava di un magico connubio di moda e arte su quella preziosa e resistente twill di seta con trama diagonale. Nacque così il primo foulard firmato Hermès 'Jeau des Omnibus et Dames Blanches'

ispirato ad un popolare gioco da tavola francese ed una compagnia di vetture pubbliche nell’epoca del cavallo!



Carré Hermes ‘Jeau de Omnibus et Dame Blanches’


Il quadrato di seta bianco diventa una tela per illustratori ed artisti, a cominciare da  Grygkar e Philippe Ledoux negli anni ’40,  continuando  con altri  artisti che hanno rappresentato di tutto, dalle infinite sfaccettature di flora e fauna ai grandi avvenimenti storici, dalle imprese militari, agli usi e costumi del mondo parigino.

L’anno di svolta fu il 1957 con la creazione del 'Brides de Gala', un foulard destinato alla notorietà, stampato e ristampato, ricamato e ricolorato secondo innumerevoli rivisitazioni che ne decreteranno il successo definitivo.



Carré Hermes ‘lettre de Napoleon a Murat 1947

Per realizzare questi accessori iconici della moda, Hermès brevetterà un sistema di stampa del tessuto per restituire alla perfezione ogni dettaglio del disegno originale. Occorrono infatti molteplici passaggi per realizzare un carré Hermès, lavorazioni meticolose per rivelare tutti i piccoli particolari della creatività degli artisti. Pensate che per fare ogni foulard Hermes sono necessari dai 10 ai 20 telai diversi e gli inchiostri sono creati apposta adgli artigiani della maison.





Il tocco finale è il mitico 'roulottage' la preziosa arte dell’orlo arrotolato e cucito a mano lungo il perimetro del carré tratto distintivo e ultra-lussuoso dei foulard della maison Hermès.


Che sia per La regina Elisabetta o Lady Diana, i foulard di Hermès sono stati l’accessorio preferito per decenni. Il suo artigianale, multifunzionale e infinitamente vario campionario (designer possono scegliere tra 70.000 design) è un accessorio per tutte le stagioni e occasioni.





Il foulard di Hermès, o il carré (quadrato), è un’icona della moda e un classico senza tempo.

È un simbolo dello chic francese. Dalle celebrità di Hollywood alle sofisticate donne dell’alta società, dalle nonne alle madri e alle figlie, ogni generazione indossa il foulard Hermès.


Se le misure ‘perfette’ della donna sono 90-60-90, la perfezione del foulard nasce moltiplicando 90×90. Sono i numeri del carré, più semplicemente quadrato, firmato Hermès. Una ‘tavola’ di seta dove esprimere eleganza e ironia attraverso la grafica.


Così la maison francese realizzò la personale rivoluzione d’inizio secolo nella moda. Quello che prima era un semplice fazzoletto al collo, simbolo di status sociale diventa con Hermès un’opera d’arte capace di dominare epoche e stili. La bellezza dei disegni e la maestria della fattura trovano nel carré Hermès un valore aggiunto: l’ironia. La frivolezza della moda si unisce a temi militari, saghe storiche e nomi altisonanti, prima di allora capaci di riempiere con la propria autorevolezza unicamente le tele dei grandi musei francesi.



Hermès utilizza un processo di serigrafia molto complesso per creare motivi a più strati colorati sui carré di seta. Dal design e dal processo di serigrafia, ai perfetti orli e bordi arrotolati e cuciti a mano, la produzione può richiedere fino a 18 mesi.


Un pezzo classico che è sempre alla moda e che si può indossare in modi sempre nuovi. È il tipo di oggetto speciale che necessita un  investimento piccolo: è un tocco di lusso accessibile.

 


Modi per indossare il foulard

 

Il carré o il foulard in generale, si adatta perfettamente a molteplici styles, modi di indossarlo. Ci sono diversissimi modi per indossare questo raffinato drappo di stoffa. In seta o in cotone, a tinta unita, con disegni geometrici e dai colori vivaci, questo accessorio dona unicità agli outfit e permette di raccontare un po’ di sé.


I più famosi modi per indossare il foulard: 6 stili eleganti e chic.

 

 

 


Annodato stretto collo:

Un grande classico per indossare questo morbido accessorio per ripararsi durante le giornate più fresche. Ideale sia per un outfit da giorno che per un look serale, se annodato attorno al collo,

l foulard quadrato regala subito distintività ed eleganza a chi lo indossa. Per un tocco elegante e di classe consiglio di legarlo il più vicino possibile al viso, magari lasciando il nodo da un lato del collo.




Annodato dietro il collo:

Con un semplice nodo dietro al collo il foulard piegato a triangolo diventa un drappeggio adatto ad outfit monocromatici. Un modo elegante per mettere in risalto il tuo viso se lo metti coi colori che più ti stanno bene.




Intrecciato nelle acconciature:

Sempre più in voga è l’utilizzo del foulard per valorizzare un style di capelli. Fatto passare sotto la nuca e legato sulla testa, riprende lo stile pin-up. Un’altra idea è quello di intrecciare questo accessorio fra i capelli per impreziosire un’acconciatura di capelli raccolti.



Annodato sotto il collo:

Per un tocco più raffinato ed elegante, invece, può essere indossato all’esatto contrario. Annodando il foulard sotto il mento si ricreerà il look delle dive degli anni Sessanta nonché lo stile inconfondibile della regina Elisabetta nelle sue uscite a cavallo a Balmoral.


Borsa con foulard sul manico

Passato sul manico di una borsa:

Per una donna la borsa rappresenta forse uno dei prodotti del mondo della moda più amati. Un foularino intrecciato attorno ai manici può essere un modo per impreziosirla, adornarla con un tocco chic per far risaltare ancora di più la sua bellezza, rendendo così la borsa il pezzo forte dell’outfit. Questo modo lo trovate già su alcune borse di Hermes ma potete farlo su una borsa meno costosa per renderla raffinata e personalizzata.


La borsa nella foto è la mia a cui ho intrecciato un piccolissimo foulard.


Foularino al polso come un bracciale

Legato al polso:

Perché non far diventare il foularino un morbido gioiello? Questo accessorio, se scelto nella misura di un fazzoletto, può diventare un colorato e morbido bracciale se legato attorno al polso. Adatto soprattutto nella stagione più calda, dove si indossano abiti che lasciano scoperte le braccia, il foulard può essere legato con un semplice nodo o con un bel fiocco, diventando un vero e proprio bracciale in tessuto.

 

Il modo migliore per prenderti cura del tuo foulard? Tienilo conservato in una scatola asciutta e lontano dal sole; i colori saranno preservati, non si sciuperà e non prenderà polvere.


Il foulard ha attraversato molte fasi della storia adattandosi ai cambiamenti culturali nel corso del tempo ma rimane un elemento iconico col suo fascino intramontabile.


Tu quanti ne possiedi e come ami utilizzarli?

 

Comments


         Moda&lifestylediterry                                      60enni_stilose

bottom of page