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Come indossare il cappotto, un capo dalla lunga storia: tendenze moda per scegliere nei saldi.

  • Immagine del redattore: Terry
    Terry
  • 8 feb 2024
  • Tempo di lettura: 5 min

Cappotti lunghi inverno 2023



Appunti di un capo che continua ad essere un’ icona forte di una storia millenaria.


Il cappotto moderno è il risultato di una evoluzione nel corso dei secoli.

Il cappotto si può dire che nasce nell’antica Roma, un indumento usato per coprire dal freddo molto diverso da quello di oggi.


I cappotti romani erano più simili a mantelle o sciarponi, fatti di lana o altri tessuti pesanti che venivano avvolti intorno al corpo e tenuti insieme con fibbie o spille.



Nel Medioevo, i cappotti diventarono più strutturati e avevano una forma più simile a quella dei cappotti contemporanei. Erano prevalentemente usati da cavalieri e nobili i quali li avevano foderati di pelliccia per mantenersi caldi durante i rigidi inverni.



mantelle medioevo


Nel Rinascimento, il cappotto divenne un capo più ornamentale decorato con dettagli come ricami, pizzi e passamanerie. In questo periodo il cappotto rappresenta uno status sociale: per la loro complessità e i materiali utilizzati rappresentavano ricchezza e potere.





L’origine del cappotto moderno risale alla Francia del XVIII secolo dove, nelle corti francesi, compaiono le prime marsine antenate del capo che conosciamo tutti oggi, indossate prevalentemente dai nobili e dall’alta borghesia. Era un soprabito ricamato molto simile alla giacca di un tight e parte del completo maschile a tre pezzi: giacca, gilet, pantaloni.




L’evoluzione avviene in Inghilterra dove nasce il noto Riding-coat, cappotto da equitazione poi diventato redingote quando si diffuse in tutta Europa: un cappotto senza decorazioni indossato dai gentleman.

Nel 1800 il soprabito più indossato nei salotti borghesi diventa il modello Reglan, o raglan, un cappotto con le maniche attaccate al collo come all'americana , che prende il nome dal comandante Lord Reglan, noto per aver guidato le truppe britanniche durante la Guerra di Crimea.


Cappotto raglan

Col passare del tempo diversi modelli si susseguono: prima il Chesterfield che prese il nome dai conti Chesterfield del Nord Inghilterra, il Brooks Brothers americano, famoso perchè il preferito dai divi maschi di Hollywood, fino ad arrivare al popolare Montgomery che deve il suo nome al generale britannico B. L. Montgomery. Il generale era solito indossarlo per proteggersi dal vento e dalle intemperie in quanto sovrapposto davanti e chiuso con gli alamari.



Generale Montgomery


Tutti modelli maschili anche se, il cappotto femminile, ha una storia simile: nasce infatti come variante della marsina, per poi modificarsi nel 1800 in una moltitudine di versioni. Nei primi anni del secolo il Corriere delle Dame, rivista di moda italiana popolare tra il 1804 e il 1874, presenta la Doglietta: un soprabito femminile dalla linea confortevole, realizzato in seta e spesso dotato di un’imbottitura interna in pelliccia per il freddo.




Con l’avvento dell’industrializzazione, tra il XVIII e il XIX secolo la produzione tessile si sviluppò molto consentendo la produzione di cappotti su scala più vasta. I cappotti divennero più accessibili e iniziarono a diffondersi tra le classi sociali. Nel corso del XX secolo divennero sempre più sottili e leggeri grazie all’uso di materiali innovativi come il nylon e il poliestere.





A partire dai primi anni del 1900 il cappotto subisce diverse trasformazioni, dai modelli con spalle importanti degli Anni Trenta, alle linee squadrate degli Anni Quaranta diventando una vera e propria icona di moda e stile, ispirato alla Haute Couture parigina e indossato dalle star di Hollywood.






Fu poi Christian Dior, negli Anni Cinquanta a reinventare il modello rendendolo un must-have del guardaroba femminile e, negli Anni Ottanta, l’estro della stilista Anna Maria Beretta crea il modello che diventa un’icona contemporanea: ampio e lungo al polpaccio, in cashmere color cammello e con un taglio comodo che si adatta a tutte le figure.


La moda ebbe quindi un ruolo importante nella diffusione del cappotto come capo d’abbigliamento adatto varie occasioni.

Il cappotto divenne un simbolo di eleganza, perfetto sia per il giorno che per la sera.


Nel corso della storia, il cappotto è diventato un elemento fondamentale per affrontare le rigide temperature invernali.


Il cappotto è un capo di abbigliamento iconico e noi donne lo scegliamo in base alla nostra personalità sperimentando tagli, lunghezze e colori.


Come indossare bene un cappotto?

Per indossare bene un cappotto bisogna avere occhio alle proporzioni.


Il cappotto lungo è indubbiamente molto bello ma bisogna avere la giusta altezza per non creare l'effetto schiacciato così come per il cappotto corto si deve fare attenzione a non mostrare zone per noi critiche: meglio uno di lunghezza media.


Per i colori dobbiamo avere coerenza cromatica.


Nero, grigio, blu, cammello e tanti altri colori ma devi saperli abbinare correttamente.





Se il tuo outfit è chiaro, magari sui toni del beige o bianco sporco, puoi optare per i colori più scuri per creare un contrasto evidente.


Con outfit più scuri puoi indossare tutti quei cappotti sulle tonalità del beige o dei grigi chiari.

I colori forti attirano l'attenzione ma ti fanno sentire alla moda: attenta a non perdere il buon gusto scegliendo bene gli abbinamenti di colore.


Il cappotto over, tanto di moda ora, si accende se opti per outfit slim rispettando sempre la regola di mixare largo e stretto in modo proporzionale alla tua figura.


Gli sconti rappresentano un’occasione d’oro per acquistarli e uno in più ci fa sempre piacere pensando in anticipo al prossimo inverno risparmiando.


Un cappotto nero o cammello sono nell’armadio di chiunque e se non ne hai ancora uno questo è il momento giusto per fare l’investimento che volevi da tempo!


Su quali modelli puntare?


l mio consiglio è quello di investire su cappotti classici, non per questo noiosi, ma che dureranno nei nostri armadi per diverse stagioni.


Ti suggerisco quali modelli acquistare e, classici a parte, il cappotto deve farti esprimere il massimo della creatività giocando su tagli e colori senza dimenticare il nero.


Ecco quelli che ho scelto per semplificare la scelta e fugare i dubbi.



Cappotto nero: un passe-partout amatissimo.


Il nero sta bene con tutto, non passa mai di moda e va bene per ogni occasione, lo diciamo tutte sempre. Cercatelo lungo, anche di manica, e magari giocate sul modello a vestaglia con cintura piuttosto che a redingote con bottoni ricoperti o aperti e oversize.



Cappotto cammello o panna: il più classico ed importante.


Un classico da acquistare rivisitato, con colori che vanno dal bianco/panna al cammello.

Perché non osare con un quadrettato o un taglio peacoat (a doppiopetto tipo marinaio e corto)?

Il cappotto panna a vestaglia portato aperto è un must che da luce al tuo outfit. Il cammello potrebbe essere con grandi tasche applicate e portato con una cintura in cuoio.




Il cappotto grigio o blu: molto office style


Il grigio, normalmente rigoroso, da ufficio, magari gessato è un grande classico del guardaroba maschile e rubato da noi donne.


Acquistatelo nelle versioni più easy ad esempio in grigio perla così sarà nuovo e trendy. Io ne ho acquistato uno in saldo con maniche in treccia di maglia (sartoria napoletana-corso Garibaldi-Milano); è lunghissimo ma mi piace così, ha un’aria contemporanea ma facile da accostare a tutto.


Il blu è un colore che non sempre troviamo nelle collezioni ma quest’anno c’è ed in saldo ce ne sono di molto belli: lungo con bottoni d’oro stile marina o corto sciancrato, colletto in piedi, stile militare. Per me indispensabile visto che amo il blu.




 

Il cappotto corto: perfetto da giorno.


Il capotto corto è la scelta perfetta per i look casual. Questa stagione il duffle coat (tipo montgomery) è una opzione,  ma ne ho visti anche tanti micro, lunghezza giacca o fatti a bomber in panno  pesante e in tanti colori, dal grigio chiaro al panna, il fucsia o al blu. Perfetti se vuoi un capo easy da portare con jeans o pantaloni molto larghi.




Cappotto teddy cammello Max Mara


Il cappotto Teddy: ormai da avere.


Morbidissimo, caldissimo compie quest’anno 10 anni da quando Max Mara ha decretato la sua versione trendy del classico cappotto cammello.


Si trova realizzato in versione corta, over o lunghissimo. Il mio, che vi consiglio, è lungo nero e caldissimo: una coperta!


Non siate indecise pensando che passerà di moda: il cappotto durerà ancora molti anni.


P/S

Qualunque sia la vostra scelta sappiate che i modelli che vi consiglio si trovano anche in brand popolari come Zara, Mango o Cos e, se abbinati bene e portati con convinzione nessuno saprà riconoscere se costoso o economico.

 

 

 

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