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Capo Verde segreto: un arcipelago ricolmo di tesori nascosti.

  • Immagine del redattore: Terry
    Terry
  • 17 gen 2024
  • Tempo di lettura: 7 min

Chiesa blu a Espargos,Capoverde


Ho fatto un viaggio a Capoverde a distanza di circa dieci anni dalla prima volta.


Se dici Capoverde non tutti sanno di cosa sto parlando, magari l’hanno sentito nominare e se siete tra questi lasciate che il vostro sguardo si diriga verso l’Africa, giù fino al Senegal poi dirigete gli occhi verso ovest e vedrete un arcipelago nell'oceano atlantico.


Attualmente è indipendente ma è stata colonia portoghese per secoli infatti in lingua locale il suo nome è Cabo Verde.


L’arcipelago ha una lunga storia che affonda le radici anche in leggende non verificate.


I primi documenti risalgono a Plinio Secondo che chiamava queste isole ‘Gorgades’ in quanto si pensava dimorassero le Gorgoni tra le quali Medusa uccisa da Perseo.


Le isole furono attribuite anche al cartaginese Annone che trucidò due femmine di Gorilla potando le pelli al tempio di Tanit, dea delle messi e protettrice di Cartagine.


Secondo Plinio il Vecchio era l’estremità più occidentale del continente africano, Tolomeo invece le chiamava Isole Fortunate.


Le leggende dicono che potrebbero essere state visitate dagli arabi molto prima degli europei; un’isola venne chiamata Aulli e ne estraevano il sale, quindi molto probabilmente si riferivano all’Ilha do Sal.


Le saline dell'isola di Sal- Capoverde

Altri pensano che addirittura un cinese, certo Zheng He, avesse raggiunto l’isola già nel 1420.


Gli esploratori portoghesi le riscoprirono nel 1456 e dissero fossero disabitate. In ogni caso la popolazione locale, all’arrivo dei portoghesi, non era abbastanza radicata per opporsi agli invasori. Il Re Alfonso di Portogallo diede ai suoi il compito di colonizzare l’arcipelago scoprendo l’isola di Sal per prima e poi le altre nove isole.


Trovarono molta vegetazione ma poca popolazione, divenne uno dei vice-regni di Portogallo fino al 1975 quando l’accordo di Algeri sancì ufficialmente l’indipendenza dell’arcipelago.

Curioso è che l'aeroporto è stato costruito da Mussolini.

mappa dell'arcipelago di Capoverde

Le isole, disposte a forma di ferro di cavallo, sono: Ilha de Santiago, la più grande - Ilha Brava, la più piccola - Ilha do Fogo col suo vulcano - Ilha de Sao Vicente dove si svolge il carnevale - Ilha de Santo Antao - Ilha de Sao Nicolau - Ilha do Maio - Ilha de Santa Luzia - Ihla da Boa Vista con le sue tartarughe e Ilha do Sal dove io ho soggiornato. 


La lingua ufficiale è il portoghese mentre quella parlata è il Criolo, il portoghese contaminato dal senegalese quindi difficile da capire, una lingua a sé parlata solo lì.


L’ arcipelago è economicamente sottosviluppato per carenza di risorse tradizionali ma ha cominciato a svilupparsi recentemente come meta turistica.


Qui tutto è imponderabile: dall’acqua alla benzina, tutto deve essere acquistato all’estero e distribuito alla popolazione in modo alquanto particolare; vengono depositate nell’isola attraverso dei silos o il ‘Fontenario’ per l'acqua.


'Fontenario' di capoverde

L’acqua dei rubinetti non è bevibile perché solo desalinizzata, la benzina costa circa 1,20 euro, quindi carissima in confronto agli stipendi che variano intorno ai 250/300 euro al mese; anche l’elettricità spesso scarseggia per cui si sta sviluppando tantissimo l’impiego delle pale eoliche o dei pannelli solari nelle vaste aree desertificate.


Pale eoliche

 

La cultura ovviamente riflette la diversità delle etnie che si sono succedute, dagli schiavi africani, ai portoghesi, agli ebrei di spagna. La musica e l’artigianato è fortemente influenzato da questo melting-pot.


Le isole sono molto ventose e attirano gli appassionati di surf oltre a dare sollievo dal sole cocente di tutto l’anno.

Ci sono periodi in cui il vento è talmente forte che è impossibile stare in spiaggia: quando ci sono stata la prima volta non avevano neanche attrezzato la spiaggia perché il vento frustava tutto il corpo.
Mi ricordo di essere stata sempre in piscina e non aver potuto visitare l’isola per cui ho voluto tornare per scoprirla meglio.

La mia vacanza è stata sull’Isola do Sal e l’ho vissuta a metà come turista in un resort e metà come viaggiatrice perché mi piace sempre entrare nella cultura dei paesi che visito.


La cosa che mi ha colpito sono proprio gli abitanti che, essendo di razza mista, sono bellissimi, corpi stupendi, visi con un sorriso aperto sia di uomini che di donne.


Per inciso dico che anche qui esiste un turismo del sesso come in altri paesi del mondo.


Dall’Africa hanno preso il ritmo, che si vede dalle movenze del loro ballo, e la socievolezza dai portoghesi. Amano il teatro, la letteratura e d’estate organizzano eventi come il Mindelo Carnival e le feste di Capodanno, tutte in spiaggia e molto colorate.




Sono anche molto creativi: per Natale sull’isola di Sal hanno costruito un albero con le bottiglie di plastica, anche per sensibilizzare chi non ha vergogna a inquinare il mare.
Certo che il Natale con 30 gradi è una strana sensazione!

Albero di Natale all'isola di Sal-Capoverde

Ho visitato tutte le attrazioni dell’isola noleggiando una macchina per fermarmi dove trovavo cose interessanti. Questo per me è il modo migliore per conoscere città, cultura e quotidianità della gente: le visite in gruppo non fanno per me!


miraggio nel deserto

Impressionante è il fenomeno dei miraggi che si associa solitamente al deserto del sahara ma che ho ammirato su un lato dell’isola desertica.


Vedere da lontano un lago di acqua ti sprona a raggiungerlo ma non lo trovi mai, però stranamente si vede neanche nella mia foto.

E' un effetto ottico dei raggi solari che si rifrangono passando attraverso strati d’aria con temperature diverse e quindi indice di rifrazione differenti.



La città principale è Espargos, e qui vedi la vita quotidiana dei capoverdiani coi suoi alunni tutti in divisa, il mercato del pesce e delle verdure e le sue case colorate. Le scuole, come in tutte le isole africane sono luoghi aperti dove vedi i bambini giocare insieme nei cortili con poche cose ma felici e ridanciani.



Una cittadina festosa, riflessa sui murales, nonostante non ci sia una grande ricchezza. Ho trovato varie botteghe artigianali dove si trovano maschere africane insieme a manufatti del luogo e a pesci palla imbalsamati a uso di lampade.


Murales a Espargos CAPOVERDE

Tutta l’isola è abbastanza desertica ma avendo il mare è famosa per le saline collocate in mezzo alla calura del deserto e dove puoi fare il bagno. Le più conosciute sono le Saline di Pedra dove si è formato un lago nel bacino di un antico vulcano: assumono colori incredibili in base alla luce del sole, dal bianco al nero, dal rosa al viola.


Saline di Pedra Capoverde

Il bagno è assolutamente da provare, come ho fatto io, perché la concentrazione di sale ti tiene a galla come un tappo di sughero e rischi di non riuscire a mantenere l’equilibrio se solo ti sposti; nuotare è impossibile e dopo essere uscita è d’obbligo una doccia di acqua dolce per non diventare bianchi come il sale o scottarsi al sole rovente che inonda l’arcipelago tutto l’anno.

Se poi ti siedi beatamente su una grande poltrona ammirando il mare che si infrange sugli scogli non puoi che essere in pace col mondo!


Poco distante si trova uno dei luoghi più particolari, il Blue Eye, l’Olho Azul.

Praticamente è una piscina formatasi tra le rocce vulcaniche a strapiombo sull’oceano accanto a una roccia, cava nel centro, dove il mare assume una forma di occhio di colore turchese; questo fenomeno succede solo quando il sole è perpendicolare e quindi verso mezzogiorno.


Suggestivo quando piano piano si allarga il turchese alla luce solare.


Girovagando per le zone desertiche dell’isola si vedono le pale eoliche, pannelli solari e una prigione portoghese attiva fino a poco tempo fa.

Come in altre isole africane anche qui deportavano gli africani che poi venivano acquistati e smistati per farne degli schiavi.


I portoghesi han fatto un sacco di danni in tutto il mondo!

Non lontano dal paesino di Santa Maria, il più vicino alla zona degli alberghi, si può fare il bagno con gli squali limone: la zona è infatti chiamata Shark Bay.


Squali limone Shark Bay Capoverde

Gli squali sono completamente innocui, hanno un colore giallastro e raggiungono i 2/3 metri per circa 100kg di peso da adulti.


Nei pressi della riva si trovano gli squaletti più piccoli così da poterli ammirare se non vi fidate a entrare in acqua. Sono su una barriera di rocce e per fortuna mi sono portata le mie scarpette da mare.


Volendo ti affittano per un euro delle Crocs ma sinceramente mettere i piedi in scarpe indossate da molte persone non lo consiglio.

Santa Maria è il paesino più vicino alle grandi spiagge dove si pratica windsurf o kitesurf: non per niente qui si svolgono campionati mondiali di questi sport. Adesso si pratica l’E-Foil: è un kite con un’appendice a T rovesciata collegata alla parte inferiore dello scafo che produce una spinta verticale e fa sollevare la tavola dall’acqua.



Sul molo tutti giorni arrivano le barche dei pescatori che scaricano per lo più tonni piccoli, li puliscono, li mettono su mucchi di ghiaccio o li essicano e li vendono sia ai ristoratori che a privati.



Molte persone hanno scelto di vivere a Capoverde e il più a Santa Maria, per l’ospitalità degli abitanti, la sicurezza dell’isola e il costo basso della vita.


Metti anche il sole tutto l’anno e potresti decidere di trascorrere qui una parte della tua vita.

La cittadina dieci anni fa era composta da una stradina con dei piccoli negozietti ma il turismo l’ha emancipata. Bar, ristoranti, negozi, strada piastrellata e luci, l’hanno trasformata in un luogo di svago anche per famiglie.


Io uscivo tutte le sere a esplorare le stradine meno battute e incontrare donne con grandi cesti in bilico sul capo, bambini in strada e angoli di artigianato locale non tipicamente souvenir.



Anche il cibo è molto buono, le specialità culinarie vere le trovavo appunto nei luoghi meno battuti.

La Cachupa è il piatto tipico che può essere di due varietà: il cachupa dei poveri a base di mais bollito, fagioli, manioca, patate dolci, aromi, e il cachupa ricco a cui si aggiunge carne o pollo.


Un tempo quello avanzato veniva poi fritto con l’aggiunta di uova o salame. Io ho assaggiato il Cachupa ricco e mi è piaciuto: un sapore simile alla paella ma fatta col mais al posto del riso e più dolciastra.



La bevanda tipica è il Grogue, un liquore derivante dalla canna da zucchero con un sapore un po' duro; come digestivo io bevevo la Coupada, un misto tra il grogue e il ponche, un distillato con retrogusto al miele.


Importante da sapere è ciò che offre l’isola di Boa Vista, che ho visitato solo un giorno, uno scenario magico trasforma i mesi estivi: è la schiusa delle tartarughe Caretta Caretta.

Da giugno a settembre il silenzio delle notti viene interrotto da questi animali protetti.


Dopo la posa delle uova sotto la sabbia inizia il periodo di incubazione che dura dai 50 ai 75 giorni e la comunità locale si dedica alla protezione di questo immenso tesoro.

Le tartarughe scavano buche di circa 60 cm e depongono 100/130 uova; rimangono sull’isola per circa due anni e poi tornano sempre a Capo Verde per riprodursi.

A loro hanno dedicato anche una scultura.

 

monumento alla tartaruga Caretta Caretta,Capoverde

 

Mi chiederete qual è la ragione principale per andare a Capo Verde: ebbene perché non è proprio una posto con troppi turisti ma ha spiagge realmente da cartolina, il mare realmente cristallino, la natura ancora incontaminata e la gente del posto realmente sempre sorridente.


Ci sono più di 350 giorni di sole l’anno, ha un clima tropicale secco, una grande diversità di paesaggi, dai picchi vulcanici alle isole verdeggianti, il tutto circondato da uno splendido oceano blu.


Valide ragioni giusto?

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