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CALZE, mai così di moda

  • Immagine del redattore: Terry
    Terry
  • 18 ott 2020
  • Tempo di lettura: 9 min

Aggiornamento: 11 feb 2021


Riflessioni di moda

CON O SENZA?

CON, ASSOLUTAMENTE CON.

CON ELEGANZA,CON RIGORE,CON DISCREZIONE.

SI’, CON DISCREZIONE E RISERVATEZZA.

PERCHE’ LA CALZA SA METTERE A TACERE UN’ESIBIZIONE DI IMPERFEZIONE

INUTILE E FEMMINILMENTE SVANTAGGIOSA.

NATURALMENTE,VENT’ANNI E TRENTA A PARTE...

SE LE GAMBE NON SONO ASSOLUTAMENTE GIOVANI, SE LE GINOCCHIA NON SONO ASSOLUTAMENTE IN FORMA E LA PELLE ASSOLUTAMENTE TESA, L’ASSENZA DI QUEL VELO MAGICO E SAPIENTE CHE E’ LA CALZA  NON FA FASHION, FA SOLO “SFASCIATO “.

IL FASCINO,INVECE, DELLA CALZA, E’ GIA’ TATTILE ALLA SOLA VISTA...INSOMMA CONFONDE UN PO’ PIACEVOLMENTE I SENSI.

LE GAMBE RICHIAMANO SGUARDI E CAREZZE VIRTUALI, SI ACCAVALLANO CON VOLUTTA’ , CAMMNANO E SI AFFRETTANO CON MALIZIA.

PERCHE’ MAI FARE A MENO DELLE CALZE!?

NATURALI” VESTONO DI NUDO, NERE IMPRESSIONANO DI SEDUZIONE, COLORATE ABBINANO DI FANTASIA.

Onnipresenti in passerella saranno molto più di un semplice accessorio, anzi sono parte del look.


Siete pronte a coprirvi le gambe?

Dopo un momento in cui il massimo del coolness era l’imperativo di non indossare mai le calze nemmeno nell’inverno più rigido adesso son tornate!

Quella moda “unconfortable” per fortuna ha messo da parte le follie disfunzionali e ha recuperato un diversa consapevolezza prendendo una strada opposta, elogiando la praticità di cui fan parte anche le calze.


Io sono figlia di una rimagliatrice, mia mamma lavorava alla Santagostino una storica azienda italiana che produceva calze di nylon, le prime calze velate ad affacciarsi sul mercato nazionale.

In tempi in cui le calze erano un lusso e non esistevano le macchine tubolari, le calze venivano cucite sul dietro formando la famosa ‘riga’ tanto amata dagli uomini. Lì c’era chi rimagliava le calze non riuscite perfettamente; calze che venivano vendute come seconda scelta e quindi accessibili anche alle meno abbienti.



Ma come sono nate le calze? Innanzitutto come calzini da uomo e ci furono corsi e ricorsi di questo indumento nel corso dei secoli, soprattutto nella foggia.


In inglese calza si dice sock che deriva dal latino ’soccus’, un calzare utilizzato dai commedianti. In italiano calzino, deriva dal latino Calceus o Calcius ( calzatura) che a sua volta deriva da Calx, cioè calcagno.

La storia dei calzini risale al tempo degli Assiri che avevano in dotazione un tipo di pantalone simile ai nostri collant; erano fatti di un pezzo di stoffa cucito.

Son stati trovati frammenti di calze nelle tombe dei faraoni perciò in epoca Egizia esistevano già i calzini fatti con lavorazione tubolare: pensate a quanta modernità a quei tempi!

Questo reperto è esposto al Victoria & Albert Museum di Londra: furono ritrovati nella necropoli di Ossirinco che fu una colonia Greca sul Nilo.



I Romani indossavano i calzini per cavalcare mentre i Greci ritenevano necessario e piacevole tenere al caldo i piedi per cui indossavano i ‘calzari’ che erano una fodera delle calzature: un tipo di calza simile a quello degli assiri.



In Cina fin dall’antichità penavano fosse sconveniente mostrare i piedi nudi e per ovviare fasciavano molto bene i piedi in pubblico.

I fruitori delle calze però erano esclusivamente gli uomini.

Le donne scoprirono le calze nel 1300 indossando calze di panno o di seta al ginocchio: erano quasi sempre di colore rosso.

Notare che portare le calze di due colori diversi era segno di eleganza e raffinatezza: quanto colore si vedeva nelle strade di quel secolo, ovviamente indossate da nobili!


In questo periodo, a Venezia, nacque la ‘Compagnia della Calza’ formata quasi sempre da gentiluomini e che durò fino al secolo seguente. All’inizio il loro scopo era tenere allegra la città con spettacoli pubblici, infatti indossavano calze di colori accesi e differenti a seconda della compagnia.

Addirittura le calze erano di diverso colore non solo nella destra e nella sinistra ma alle volte anche con meta gamba, in verticale o in orizzontale, di colori diversi: un esempio era una compagnia con la calza destra scarlatta e la sinistra metà azzurra e metà bordeaux con inciso il motto ‘A ciel S’erga il degno nome’.

I colori erano talmente tanti che a un certo punto decretarono che la calza fosse di colore uniforme e che i ricami fossero solo sulla sinistra in modo da riconoscere le varie compagnie.

Ad un certo punto scrissero anche uno statuto con la nomina di un priore, un camerlengo, un segretario, due consiglieri, un cappellano e addirittura un poeta e uno scrittore, necessari per allestire gli spettacoli. Gli spettacoli erano di solito legati ai festeggiamenti della nomina di un nuovo Duca o Nobile dell’epoca.

Tutti erano tenuti a rispettare le regole dello statuto giurando ad una messa celebrata dal loro cappellano.

Le compagnie più antiche e famose furono prima di tutti i Sempiterni, poi venivano gli Accesi, i Modesti, i Concordi, i Reali, i Cortesi e i Floridi!



Solo nel XVI secolo si cominciarono a cucire delle vere calze in lana o in pelle, una sorta Di collant il cui colore prediletto era il rosso scarlatto, in lana pregiatissima chiamati ‘calcia’ e sostituivano i pantaloni. Erano ricamate a mano con trine e merletti destinati anche alle nobildonne.

Nel secolo successivo fecero la loro comparsa le calze di seta lavorate a maglia e vennero di nuovo distinti i veri e propri calzini dai collant/pantaloni, spesso ricamati in oro e di pregio elevato.


William Lee, un inventore inglese, progettò per primo una macchina da maglieria per la produzione di calze da donna, nel 1589, l'unica utilizzata per secoli. La macchina per la realizzazione di calze era meccanica a lavorazione rettilinea.

Questo fu l’inizio vero della storia delle calze che divennero un articolo moto ambito da tutte le donne. Il principio di funzionamento è in uso ancora oggi.

Certamente sulle donne le calze a quel tempo non erano visibili per via degli abiti lunghi fino a terra. La moda delle calze da donna iniziò realmente nel 1720 con la comparsa delle crinoline: i calzini femminili erano fissati con apposite giarrettiere sopra o sotto il ginocchio.



L’avvento dei pantaloni lunghi da uomo fece scomparire di nuovo i calzini per poi ricomparire sotto forma di collant nell’800! Non si impose come una nuova moda e nel secolo successivo questo indumento divenne appannaggio esclusivamente femminile.

Fu nel 1866 che l’americano Lamb costruì una macchina per maglieria più facile la cui produzione giornaliera era di dieci paia di calze lunghe da donna e 10 paia di calzini da uomo.

Insomma, una storia controversa e complicata da contestualizzare con le abitudini e le circostanze di ogni epoca!

Nel 1935 Carothers scoprì il nylon e da allora si produssero le calze da donna trasparenti cucite dietro: le calze con la riga che furono un must nei primi del novecento.

Nylon deriva da NO-Rum: non si smaglia.

Ufficialmente nei negozi americani le calze arrivarono il 15 Maggio 1940 e nei primi quattro giorni ne furono vendute 4 milioni di paia!

Pensate che in tempo di guerra le donne disegnavano una riga nera sul polpaccio per far credere di indossarle.



Il collant, come lo intendiamo oggi, arrivò nel 1959 in America mentre in Italia ebbe una forte crescita a partire dagli anni ‘60.

Questo perché le prime calze erano in seta e costosissime ma poi le realizzarono in nylon.

Cosi le calze classiche tenute dal reggicalze cedettero il passo, anche per comodità, all’invenzione dei collant.

Le proteste del ‘68 con i movimenti femministi e la lotta al maschilismo, portò le donne ad indossare per la prima volta i pantaloni e di calze se ne produssero molto meno ma la filiera non si fermò mai.

Un aneddoto: io ho cominciato a portare le calze di nylon in terza media e c’era ancora il reggicalze! Per la gioia dei maschi perché, usando le minigonne, ogni volta che mi piegavo era una goduria!
Solo in seconda liceo, anni ‘70, ebbi il primo collant!

CURIOSITA’

Per fabbricare un paio di collant sono necessari 14 km di filo e i più pregiati sono Italiani in primis poi francesi.

Film famosi hanno celebrato le calze.


Come non dimenticare poi Anne Bancroft che nel film ‘Il Laureato’ si sfila le calze dal bordo del letto per sedurre il neo laureato. E il film ‘Matrimonio all’italiana? Dove Sophia Loren si sfila le calze in modo voluttuoso e sensuale?
Un cult !


Sull’argomento calze ci sono regole di vario genere ma le più ferree sono quelle imposte dalla corte britannica.

Guai a uscire da Kengsinton Palace senza calze! Meghan Markle, americana, solo dopo le nozze ha iniziato a usarle costantemente. Kate invece è molto attenta all’etichetta di corte.



Veniamo ad oggi dove i designers delle più famose maison hanno ampiamente utilizzato i collant facendoli tornare indumenti seduttivi a anche must-have dei guardaroba più cool e, da non sottovalutare, alleati della bellezza femminile.

Mentre prima erano d’obbligo per cerimonie o eventi eleganti, ora sono ritornati ad essere parte del look da indossare quotidianamente. Anche se alle volte insopportabili, mai come oggi danno un’aurea sexy alle gambe. Per l’ufficio secondo me sono ancora d’obbligo sia velate che coprenti.

Di fatto hanno messo da parte le autoreggenti che, se pur molto sexy, non si possono indossare con shorts o gonne molto corte proposte dagli stilisti.

Semmai sono tornati i calzini e questo lo dobbiamo a Miuccia Prada che li ha sempre amati e indossati, come sono tornati le parigine o i collant di lana a coste su cui ha puntato molto questo inverno.



Mi ricordo molto bene la prima volta che la vidi in via della Spiga negli anni’80. Non sapevo chi fosse, era da un cartolaio; allora via della Spiga non era ancora una via della moda e si trovava il fruttivendolo, il panettiere, l’antiquario, il calzolaio e anche il cartolaio!

‘Lei’, Miuccia, aveva un capottino di camoscio marrone, dei sandali con plateu in cuoio grasso marroni e dei calzettoni grigi afflosciati sulla caviglia; la notai subito, mi piaceva quel modo di essere un po' fuori le regole e solo qualche anno dopo realizzai chi fosse!

Calzini trasparenti, a rete e calze di lana a coste sono perfetti per le scarpe in stile maschile, con le allacciate stile Can-Can. Un leitmotiv le calze a coste grigie da portare coi sandali alti per dargli un’attitude sportiva o con le Mary Jane un po' edgy e un po' bon-ton da combinare con abiti dai colori audaci come il giallo, il lilla e il viola.


Da Balmain a Fendi, da Versace a Dolce&Gabbana fino a Saint Laurent e Max Mara tutte le modelle hanno sfilato con le calze, soprattutto collant.

Sono colorati che si confondono con gli abiti, ricamati o logati e mai convenzionali. Spesso sono velati , molto seducenti ma con pattern oppure coprenti e coloratissimi: turchesi o blu elettrico con lo stivale dello stesso colore.




Io le amo molto, mi piacciono le calze lavorate: a rete larga o in pizzo sono presenti nei miei cassetti assieme alle tradizionali nere o color carne. È il gioco della sensualità che non vuol dire sexy ma avere un alone di femminilità perduta che per me è sempre stato un piacere mostrate e un divertimento giocarci con inedite versioni.

I colori e gli stili delle calze sono diversi, sono molto glamour e si indossano sia con abiti corti che con gonne pencil.


Le Parigine: normalmente sono di lana, spesso a coste ma attenzione alla qualità: il bordo deve esser molto elastico (ma non costringente) perché tendono a cadere facilmente mentre camminiamo.


I Calzini: ammessi solo se veramente cool e abbinati bene altrimenti l’effetto è da vecchia zia! Bisogna avere un look adatto e saperli portare con disinvoltura: la forzatura stonerebbe e noi saremmo a disagio. Per me ho optato per calzini a rete o fantasia, trasparenti, da portare esclusivamente sotto i pantaloni alla caviglia: si vedono solo quando mi siedo e li trovo divertenti.

Le Trasparenti: dagli otto ai venti denari si possono considerare calze velate. L’effetto è quello di ‘femme fatale’ di cui il nero è sicuramente al primo posto. Possono essere mat (opachi) o glossy ( lucidi), dipende dall’occasione e vengono in aiuto anche nei mesi più caldi per chi non ha gambe perfette… diciamo chi non è proprio giovane come me!


Le Modellanti: io le odio perché sono veramente insopportabili! In certe occasioni però aiutano; oggi esistono i total-shaper che sotto ad un tubino o a una gonna pencil modellano il fisico, nascondono pancia fianchi e glutei in modo perfetto.


Le Color Carne: Vademecum!

Forse colpa dei reali britannici, Kate Middleton docet, sono un capo bon-ton.

1- Nascondono le piccole imperfezioni delle gambe, diciamo che funzionano cme un fondotinta

2- Prestare attenzione alla tonalità che deve essere perfettamente uguale a quella dell’incarnato

3- Sempre solo otto o quindici denari altrimenti l’effetto ‘granny’, nonna, è in agguato

4- Aiutarsi coi modelli push-up rigorosamente del colore perfetto per poter indossare capi fascianti senza problemi


CONSIGLI UTILI.


1) bye-bye smagliature!

Un metodo per evitare che si smaglino e le rendono più facilmente resistenti è congelarli! Metteteli in un sacchetto di platica e congelateli (magari nella confezione stessa, senza carta, che ci hanno dato all’acquisto). Una volta scongelati indossateli e spruzzateli con la lacca per capelli; più appiccicosa è meglio è perché tiene le fibre della calza. Chiaramente se ci sono occasioni importanti… fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, portate un collant di scorta nella borsa. Ve lo raccomando assolutamente proprio perché l’altro giorno sono scivolata su un tombino in Montenapoleone finendo distesa! Niente di grave, solo qualche graffietto ma le calze… andate! Meno male che la stagione permette ancora di non indossarle per cui le ho tolte e buttate ma ho dovuto entrare nel locale dell'evento in quel modo prima di trovare un bagno dove fare questa operazione.


2) Come lavarle?

Calze in microfibra, a rete,che vanno dai 40 denari in su, si possono lavare in lavatrice mettendole in un sacchettino apposito a retina e con un lavaggio a 30°.

Le calze al di sotto di questo peso sono da lavare a mano con un detergente delicato e facendo attenzione alle maglie. Tutte le calze in lana a coste o stampate si possono lavare in lavatrice con lavaggio a freddo in modo che non si infeltriscano o perdano elasticità.


Spero di essere stata utile con queste notizie e curiosità e poi… sbizzarritevi! Ad ogni età esiste un paio di calze inusuali adatte a noi e io ne sono pienamente convinta!

Ricordatevi:




1 Comment


Milena Colombo
Milena Colombo
Mar 02, 2021

Come sempre leggerti è un vero piacere! Anch'io sto in casa ben vestita alternando le collane di perle che vanno indossate per non far spegnere la loro brillantezza. Non ho mai indossato un pigiama, preferisco le camice da notte e mi piacciono molto belle e soprattutto lunghe. Mi fa molto piacere sentirti parlare di collants e calze; io li ho sempre indossati, non mi è mai piaciuto l'effetto fighetta con le gambe blu per essere alla moda. I collants devono essere sempre belli come giustamente dici. Le prime calze di nylon le ho avute come regalo alla fine della terza media e ti confesso che sono ciò che ha desiderato di più nella vita. É vero che si facevano rimagliare…

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